Cosenza, Rende e Castrolibero “città unica”, domenica si vota. Debiti e tasse, le versioni del Sì e del No
In vista dell’apertura dei seggi per il referendum, l’ex sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e l’ex sindaco di Rende, Sandro Principe, motivano le ragioni del Sì e del No
COSENZA – Referendum per la città unica Cosenza – Rende – Castrolibero. I cittadini residenti nei tre Comuni dell’area urbana sono chiamati a votare domenica 1 Dicembre 2024 dalle 8:00 alle 21:00. Gli uffici elettorali saranno aperti per distribuire nuove tessere, sabato dalle 8:00 alle 18:00 e domenica per l’intera durata delle operazioni di voto. Le domande alle quali rispondere sono due. Il primo quesito: “Volete voi che sia approvata la proposta di legge n. 177/XII e che sia istituito un nuovo comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero?”. Il secondo riguarda il nome: “Quali delle seguenti denominazioni volete che assuma il nuovo comune derivante dalla fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero? a) Cosenza; b) Cosenza Rende Castrolibero; c) Nuova Cosenza».
Confronto sulla città unica Cosenza – Rende – Castrolibero
Oltre 90.000 persone sono chiamate ad esprimersi. Il risultato sarà il numero massimo di voti per il Sì o il No. Il referendum, per essere valido, non prevede una percentuale minima di adesione degli aventi diritto. Ed è di natura consultiva, non vincolante. Debiti e tasse sono i temi che più interessano in senso spicciolo la comunità e accendono il dibattito, soprattutto nelle piazze virtuali. A far discutere sono informazioni confuse sulla gestione separata dei bilanci. L’ex sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e l’ex sindaco di Rende, Sandro Principe descrivono due scenari, motivando le ragioni del Sì e del No alla città unica.
Debiti Cosenza – Rende – Castrolibero, Occhiuto: “Saranno separati”
“I debiti – dichiara l’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto – non vengono spalmati sui 3 Comuni. Ognuno continuerà a pagare i propri. In Calabria oltre il 50% dei Comuni ha una procedura di dissesto o predissesto finanziario. Il Comune di Rende è stato in predissesto, Cosenza sta seguendo il suo Piano di Riequilibrio ed entro il 2027 dovrebbe già aver risanato le casse. I Comuni sono enti pubblici territoriali e le loro passività rientrano nel sistema della finanza pubblica, non nel prelievo fiscale diretto dalle tasche dei residenti. Non sono società nelle quali i cittadini (in qualità di soci) ricevono quote di ricavi o si accollano debiti. Non c’è questo tipo di correlazione. Tant’è che la seconda città più indebitata d’Italia (dopo Roma) è Milano eppure allo stesso tempo è quella che offre più servizi pubblici alla comunità. Non ha senso terrorizzare i cittadini”.
Debiti Cosenza – Rende – Castrolibero, Principe: “Tremila euro a residente”
“Il sindaco di Cosenza Franz Caruso – afferma l’ex primo cittadino di Rende, Sandro Principe – ha detto che la città di Cosenza ha più di 300 milioni di euro di debiti. Un buco finanziario che rapportato alla popolazione di circa 64mila abitanti, significa nell’attuale situazione demografica avere 5mila euro di passività per residente. Se venisse istituita la città unica avremmo 3mila euro di debiti per ogni cittadino dell’area urbana. Nella nuova città ciò significherebbe per rendesi e castroliberesi contribuire a sanare i conti di Cosenza. Senza una sperimentazione adeguata, la città unica è una roulette russa. È un’ipotesi che posso accettare solo con una gestione di servizi condivisa, ma autonoma. Una soluzione possibile con l’unione dei comuni prevista dalla legislazione sugli enti locali. Non è necessario fare la fusione”.
Tasse Cosenza – Rende – Castrolibero, Principe: “Non diventeremo più ricchi”
“Non diventeremo più ricchi. Bisogna distinguere tra imposte, tasse e deficit. È come se – secondo Sandro Principe – 3 aziende si fondessero. Tutti i rapporti (attivi e passivi) andrebbero nella nuova società. Così come tutti i rapporti dei tre Comuni confluiranno nella contabilità della Città Unica. La tassazione separata per 5 anni dalla fusione di Cosenza – Rende e Castrolibero non è obbligatoria, ma facoltativa. Quindi temo che si possano prediligere di omologare le tariffe a quelle di Cosenza dove già il servizio di nettezza urbana costa il doppio rispetto a quello di Rende. Certo, l’acqua la si paga meno però il prezzo inferiore a Cosenza è influenzato dal tardivo aggiornamento del sistema tariffario basato su letture datate. In ogni caso a breve avremo la tariffa unica tra comuni per il servizio idrico quindi succederà a prescindere dall’istituzione della città unica. Non rappresenta nessun conveniente sconto. Anzi. Credo che le tariffe si alzino, anche se molto teoricamente potrebbero essere più basse per tutti”.
Tasse Cosenza – Rende – Castrolibero, Occhiuto: “Risparmieremo”
“La città unica comporta una riduzione dei costi sia per Rende e Castrolibero – spiega Mario Occhiuto – sia per Cosenza. È un effetto naturale dell’economia di scala perché più è grande il territorio più si risparmia nell’offrire i servizi. Inoltre la città unica riceverà i fondi dedicati alle fusioni finanziati dallo Stato. Da un punto di vista dei vantaggi, il territorio che ne godrà più in assoluto è Castrolibero che vedrà aumentare il valore immobiliare delle case e potrà accedere a risorse destinate ai comuni capoluogo per potenziare le infrastrutture. È una grande occasione di sviluppo per il territorio. Per i primi 5 anni la legge consente di fare una differenziazione della contabilità sulla base dei tributi, non devono essere per forza uniformati. Fino al momento in cui non si armonizzano i bilanci c’è la possibilità che siano separati. È però un aspetto inifluente perché i cittadini pagano imposte e tasse. Le prime sono perlopiù l’addizionale IRPEF e l’IMU che sono già al tetto massimo in tutti e tre i Comuni. Le tasse riguardano i servizi pagati a tariffa, ma non c’è nessuna possibilità che aumentino perché verrebbero acquistati per un numero più ampio di cittadini e un territorio più vasto. Quindi c’è la reale possibilità concreta che ne diminuisca il prezzo”.