Cosenza, Rende e Castrolibero: via libera al referendum consultivo sulla Città unica. Nascita entro il 2027

La Giunta dice Sì al referendum consultivo che sarà indetto entro 90 giorni. In caso di 'Sì' nascita della città unica entro il 2027. A favore della consultazione elettorale centrodestra e centrosinistra, no del Gruppo Misto, astenuti il M5s e il consigliere Laghi

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REGGIO CALABRIA – Città unica: si al referendum consultivo. Dopo l’accordo tra centrodestra e centrosinistra, seppur con qualche distinguo e prese di posizione, il Consiglio regionale della Calabria ha approvato la proposta inserita negli ordini del giorno, sullo svolgimento del referendum consultivo obbligatorio della proposta di legge n.177/12^ ovvero quello che prevede la fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero e creazione della città unica per iniziativa dei consiglieri regionali di centrodestra Pierluigi Caputo, Katya Gentile, Luciana De Francesco, Sabrina Mannarino, Pietro Molinaro, Pasqualina Straface, Giuseppe Graziano e Gianluca Gallo. Contrari il Gruppo Misto, astenuto il Movimento 5 Stelle e il consigliere regionale Ferdinando Laghi.

Referendum consultivo (non vincolante) entro 90 giorni

Un ulteriore tassello verso l’approvazione della proposta di legge che istituisce il “nuovo comune unico” derivante appunto dalla fusione della città capoluogo con Rende e Castrolibero portando il nuovo comune a diventare la seconda città più grande della Calabria. Entro 90 giorni Il governatore Occhiuto dovrà indire il referendum con la proposta di fusione, che avrà così il parere dei cittadini dei tre comuni. Parliamo comunque di un referendum consultivo, ovvero la tipologia meno vincolante di referendum nel quale i cittadini sono chiamati a dare un parare su questioni interessanti la comunità locale.

Significa che il legislatore può anche non tener conto dell’esito della consultazione e senza che vi siano conseguenze giuridiche derivanti da tale scelta. Anche se da più parti è stato chiesto che il dato politico che uscirà fuori dalle urne dovrà essere tenuto in considerazione. I cittadini dei tre comuni saranno chiamati ad esprimere un parere sulla fusione. Sulla scheda, oltre ad esprimersi sulla volontà di fusione, dovranno anche scegliere il nome da dare alla nuova città unica tra: Cosenza, Cosenza Rende e Castrolibero e Nuova Cosenza.

“Se vince il “Si” nascita della città unica entro il 2027

In caso di vittoria dei “Si” la legge tornerà in consiglio regionale e inizierà l’iter per l’approvazione definitiva. Prima della seduta odierna è stato sottoscritto, da parte dei capigruppo di maggioranza e di opposizione, eccetto il Movimento 5 Stelle, Il gruppo Misto e il consigliere Ferdinando Laghi, un documento nel quale la futura legge che darà vita alla città unica, in caso di esito favorevole del referendum, prevede l’avvio del Comune unico entro il 2027.

De Francesco ” vantaggi per cittadini e comuni coinvolti”

La consigliera di Fratelli d’Italia De Francesco, relatrice della proposta di legge e rappresentate della commissione di merito, ha parlato di “un percorso importante, iniziato a marzo del 2023, quando è stata incardinata la proposta di legge sul Comune unico. Un iter che ha visto coinvolte le amministrazione comunali interessate, le associazioni di categoria e della società civile, sindaci e sindacati. Abbiamo sempre mantenuto la giusta e doverosa imparzialità accogliendo e ascoltando le proposte di tutti, opposizioni comprese. Abbiamo fatto realizzare e analizzato uno studio di fattibilità che ha evidenziato le ricadute positive della fusione. Siamo coscienti di aver lavorato rispettando ogni proceduta, con grande umiltà e rispetto“.

De Francesco

La città unica di fatto è già esistente, i tre comuni sono la stessa essenza lo è anche per i cittadini. La fusione permetterebbe di godere di finanziamenti nell’ordine di 10 milioni di euro per 15 anni per un totale di 150 milioni. Ma la fusione rappresenta anche un grande vantaggio e razionalizzazione delle finanze per tutti i comuni come ad esempio la riduzione delle tasse e la riduzione dei costi degli organismi rappresentativi. E poi la città unica significa adagiarsi all’università e alla facoltà di medicina, creare un unico polo tecnologico industriale, pensare ad una politica dei servizi innovativa e per i cittadini. In commissione abbiamo fatto il nostro dovere”.

M5S astenuto “scelta calata dall’alto”

Contrari alla fusione dei tre comuni gli esponenti del Movimento 5 Stelle “Siamo contrari, sia nel metodo che nel merito, alla legge riguardante la fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero voluta dal centrodestra calabrese – hanno affermato la deputata Anna Laura Orrico, coordinatrice regionale del M5S, Davide Tavernise, capogruppo pentastellato a Palazzo Campanella, Giuseppe Giorno, coordinatore del Movimento per la provincia di Cosenza e Veronica Buffone, assessore al Welfare del Comune di Cosenza. “nel metodo – dicono – perché riteniamo antidemocratico un provvedimento calato dall’alto, passato, letteralmente di notte, all’interno, fra l’altro, di una legge omnibus, e sostenuto da uno studio di fattibilità privo di risposte adeguate e concrete, di una visione”.

“Nel merito, innanzitutto perché questa legge prevede un referendum che coinvolge a metà i cittadini e le cittadine in quanto ha valore soltanto consultivo ed in secondo luogo perché non interpella minimamente i rispettivi consigli comunali privati dell’opportunità di esprimere un parere attraverso apposita delibera così come avvenuto, ad esempio, nella fusione dei comuni di Corigliano e Rossano. Il Movimento 5 stelle – prosegue la nota – è da sempre schierato per l’ottimizzazione della spesa pubblica come spesso avviene per l’unione dei piccoli comuni ma, a parte che non è questo il caso, non si può mica decidere sopra la testa dei cittadini di tre comunità senza considerare vincolanti né la loro volontà né quella delle istituzioni che li rappresentano proprio come le assise cittadine”.

“Non vorremmo che questa corsa verso la ‘città unica’ a cui si è fino ad oggi assistito risponda a logiche che poco hanno a che fare con le reali esigenze dei territori ma piuttosto siano collegate ad interessi particolari orientati, invece, a mettere le mani sulla ‘città unica’. Convinti come siamo – concludono Anna Laura Orrico, Davide Tavernise, Giuseppe Giorno e Veronica Buffone – che la partecipazione parta dal basso e dall’ascolto continueremo ad incontrare, così come stiamo facendo con i nostri Gruppi territoriali dell’area urbana, cittadini, associazioni e realtà che fanno politica fra le persone comuni, e per le persone comuni, in modo da approfondire la questione ed innescare un dibattito aperto e trasparente”.

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