Cosenza: riconoscimento della Commissione cultura all’attrice cosentina Maria Pia Iannuzzi

Premiata a Palazzo dei Bruzi dalla Commissione cultura, presieduta da Mimmo Frammartino per il suo impegno civile nel cinema e nel teatro

COSENZA – C’è sempre il modo di tornare alle proprie radici quando da giovanissimi si è tentata la strada del cinema e del teatro, quando nella propria terra pochissime erano le opportunità e, prendendo il coraggio a due mani, si è inseguito il mito della settima arte o del palcoscenico che sin da bambini ci ha fatto palpitare. E questa strada del ritorno alle origini è stata battuta ancora una volta da Maria Pia Iannuzzi, attrice cosentina che il cinema, il teatro ed anche la tv, li ha avuti sempre nel suo dna, sin dai tempi in cui da ragazzina amava cibarsi, davanti al teleschermo, delle commedie del grande Eduardo De Filippo. Una scuola per lei che ha alimentato quel fuoco sacro che continua ancora oggi a trasferirle gli stimoli giusti in attesa che arrivi l’occasione della sua vita.

Premiata dalla Commissione cultura, la motivazione

Maria Pia Iannuzzi, che dalla sua ha un cursus honorum di tutto rispetto, è stata premiata a Palazzo dei Bruzi dalla Commissione cultura, presieduta da Mimmo Frammartino, con un riconoscimento che va sì a suggellare un impegno profondo nelle arti dello spettacolo, ma al quale l’organismo consiliare ha dato un significato ancora più alto, racchiuso nella motivazione: “a Maria Pia Iannuzzi, brava e apprezzata attrice cosentina che, con i linguaggi del teatro e del cinema, ha contribuito all’approfondimento di importantissimi temi sociali come la violenza sulle donne, dando ampia prova, nei suoi spettacoli e progetti, di un grande e costante impegno civile”.

Maria Pia Iannuzzi è stata festeggiata nella sala consiliare di Palazzo dei Bruzi da tanti amici ed anche dal padre, Fulvio Iannuzzi, che gli scranni del Comune li conosce bene per essere stato sia consigliere comunale che assessore al bilancio negli anni ’90, al tempo della giunta monocolore Dc guidata dal Sindaco Giuseppe Carratelli e in quella immediatamente successiva a guida Piero Minutolo. In un simpatico amarcord si sono ritrovati sia Fulvio Iannuzzi che Piero Minutolo, insieme al senatore Franco Covello, anch’egli consigliere comunale, a cavallo tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli ottanta.

Nel corso della commissione, è intervenuta anche la consigliera delegata alla Cultura Antonietta Cozza che ha tenuto molto al concretizzarsi del riconoscimento a Maria Pia Iannuzzi. “Maria Pia – ha detto – dà lustro alla nostra città e il suo ritorno a Cosenza è importante e significativo”. Per condividere insieme all’attrice il premio attribuitole, si sono dati appuntamento i registi di ieri, di oggi e di domani che con lei hanno collaborato, lo stanno facendo e lo faranno. Anzitutto il veterano Graziano Olivieri, che ha superato i 90 anni di età e i 60 di teatro, e che tenne a battesimo Maria Pia Iannuzzi nelle file del “Teatro Musicale Giovane Città di Cosenza” al tempo di “Antologia di Spoon River” di E.Lee Masters. Il presente di Maria Pia Iannuzzi coincide invece, con la collaborazione con il regista Nello Pepe, un onorevolissimo passato in RAI e un vero e proprio vulcano di idee.

Da questa collaborazione è scaturito lo spettacolo “Grisaglia blu”, un monologo che tratta della violenza indiretta sulle donne. Testo di Sergio Velitti, per la regia, appunto, di Nello Pepe, è al suo secondo anno di repliche e tratta della storia di una donna, Antonietta Gavone, vedova Cairano – cui dà volto e voce la Iannuzzi – che, per fame e disperazione, avvelena i suoi cinque figli, per accendere l’interesse dell’opinione pubblica nei suoi confronti, quell’interesse che le era sempre stato negato. Dopo il successo ottenuto in giro per l’Italia – a Cosenza è stato due volte, all’Officina delle Arti del compianto Eduardo Tarsia e al Museo dei Brettii e degli Enotri lo scorso anno – ora “Grisaglia blu”, una sorta di commedia noir molto ben interpretata dall’attrice cosentina, ha iniziato il suo giro in Europa e per il mondo. Lo scorso 24 settembre è stato rappresentato a Bruxelles, presso l’Istituto Italiano di Cultura, per poi andare, prossimamente, a Zurigo e, nel prossimo anno, a Chicago, negli Stati Uniti, e a Buenos Aires, in Argentina.

A tracciare il profilo della Iannuzzi in Commissione cultura è stato il Presidente Mimmo Frammartino che ha ricordato soprattutto l’attenzione e la sensibilità per i temi sociali, in particolare per il tema della violenza sulle donne, che Maria Pia ha sviluppato in molti spettacoli teatrali, come in “Trilogia di vendetta e morte”, sempre per la regia di Nello Pepe.

Nel presente di Maria Pia c’è il suo impegno, da protagonista, verso un’altra forma narrativa, il cortometraggio. Un impegno motivato dal fatto che i corti arrivano al pubblico in modo più diretto e che, attraverso questo strumento, i temi sociali di cui l’attrice cosentina si è sempre occupata, fanno più breccia negli spettatori. A questa tipologia di cortometraggi appartiene senza dubbio “Sara”, ancora Nello Pepe alla regia, un corto girato in Sicilia che parla dei maltrattamenti subiti da una donna ad opera del marito, finché non viene convinta a denunciare.

Da una settimana a questa parte, Maria Pia è tornata a Cosenza e in altri luoghi della provincia dove ha girato, nel ruolo della protagonista – un’insegnante di liceo – le riprese di un nuovo corto, dal titolo “Invisibili“, per la regia di un giovane regista cosentino, Marco Martire, anche lui molto impegnato nel cinema sociale e di impegno civile. Il progetto cinematografico di Martire affronta il tema della disabilità uditiva e di altre sfumature sociali che spesso risultano “invisibili” agli occhi della società odierna, come la fibromialgia, patologia di cui soffre la protagonista del corto. L’immediato futuro per l’attrice cosentina sono, invece, i panni di una donna avvenente che interpreterà per il regista Gianfranco Confessore, in una produzione, di Ermanno Reda, di cui ancora si sa poco. Tra gli ospiti che hanno preso la parola durante la cerimonia di conferimento del riconoscimento, anche il giornalista Pantaleone Sergi, storico inviato di “Repubblica” e direttore del “Quotidiano della Calabria” al tempo in cui Maria Pia collaborava con il giornale. Quando prende la parola, Maria Pia Iannuzzi ringrazia la città di Cosenza e la commissione cultura per il premio attribuitole e si sofferma su alcuni passaggi fondamentali della sua carriera e sulle sue ultime scelte nelle quali è da ricomprendere anche lo spettacolo, scritto da Anna Aquilone, per la regia di Massimo Cinque, e nel quale ha interpretato Sofia Loren, suo idolo insieme ad Anna Magnani, in occasione dei 90 anni della grande attrice italiana.

Una carriera cominciata sia in teatro e poi nel cinema con il film “Angeli a Sud” del regista calabrese Massimo Scaglione e successivamente proseguita con un film importante, “Buongiorno Notte”, sul caso Moro, per la regia di Marco Bellocchio. Ora le sue attenzioni sono tutte per i personaggi che interpreta in “Grisaglia Blu” e nel corto di Marco Martire “Invisibili”. “Ho voluto raccontare delle storia importanti e delle vite difficili – ha detto. L’insegnante del corto ha un disturbo che le toglie la possibilità di vivere, ma ha dalla sua una grande capacità reattiva che, nonostante il dramma interiore, fa emergere la bellezza dei colori che la vita è ancora in grado di regalarle”. Come l’omaggio che a Maria Pia ha tributato Cosenza, la sua città.

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