Cosenza: sequestro Sofia, grazie alla tempestività delle forze dell’ordine, caso risolto in poche ore
Gli inquirenti dovranno fare luce su come la donna sia potuta entrare nella clinica ed uscire in modo indisturbato con la neonata
COSENZA – Se su alcuni punti della vicenda che ha visto protagonista la piccola Sofia, tanto grave da un lato e per altri tanto assurda, è stata fatta luce, altri ancora necessitano di ulteriori chiarimenti. E’ quanto è emerso nel corso della conferenza stampa, tenutasi in Questura a Cosenza, dalla Squadra Mobile che ha diretto e coordinato le operazioni, portando al ritrovamento della piccola neonata, sequestrata dai due coniugi.
Un sequestro avvenuto perché i due non potevano avere figli. La piccola Sofia, lo ricordiamo, è stata ritrovata a casa dei parenti (ignari) della donna, intenti a festeggiare però, per come avevano fatto credere i due coniugi sequestratori, la nascita di un maschietto, come ha dichiarato il vice commissario della squadra mobile cosentina, Claudio Sole che ha preso materialmente in braccio la piccola Sofia e riportata in tra le braccia della madre.
Molto probabilmente, anche se in questo caso gli inquirenti non si sono sbilanciati, la donna nel prelevare la neonata avrebbe commesso un errore visto e considerato che a casa festeggiavano la nascita di un maschietto. Un altro fatto altrettanto grave su cui gli inquirenti dovranno fare luce è su come la donna sia potuta entrare nella clinica ed uscire in modo indisturbato con la neonata.