Cosenza, soldatessa denuncia abusi sessuali: chiesto rinvio a giudizio per un militare
La denuncia era partita tempo fa da una soldatessa cosentina nei confronti di un suo superiore in forza presso il Comando Militare Esercito Calabria
CATANZARO – Presunti abusi sessuali nell’Esercito: la denuncia era partita da una soldatessa cosentina nei confronti di un suo superiore in forza presso il Comando Militare Esercito Calabria di Catanzaro. La vittima è difesa dall’avvocato Chiara Penna.
L’uomo, per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio dal Tribunale di Catanzaro, è difeso dall’avvocato Luca Procopio ed è accusato del “reato punito e previsto dall’art. 609 bis co 3 c.p.”, “perché abusando della propria qualità gerarchicamente sovraordinata”, avrebbe costretto la presunta vittima a “subire atti sessuali consistiti in un abbraccio”. In particolare, avrebbe chiamato la donna nel proprio ufficio, rivolgendole domande personali che esulavano dall’attività di servizio, quali “quanti anni hai? Hai il fidanzato? Entra pure, non sono nudo”.
L’uomo avrebbe anche tentato un approccio sessuale fisico con la soldatessa “togliendole gli occhiali, abbassandole la mascherina chirurgica e chiedendole di sciogliersi i capelli – attività che la parte offesa si rifiutava di eseguire”. In un’altra occasione, “con la scusa di essere aiutato a trasportare alcuni oggetti” ordinava alla donna “di recarsi nuovamente nel proprio ufficio e, in tale frangente, le toglieva ancora un volta gli occhiali, la mascherina e l’abbracciava, profferendo nel mentre le seguenti parole ‘non si può fare tra militari, vero?’.