Cosenza: truffa e autoriciclaggio: 3 arresti e 11 indagati. Sequestrati 15 milioni e tre chili di monete d’oro
Sgominata un'organizzazione criminale dedita a truffe sui crediti d’imposta e al successivo riciclaggio mediante acquisto di oro da investimento che operava tra Cosenza e la costa tirrenica
COSENZA – Truffa ai danni dello Stato e autoriciclaggio. Sono le accuse contestate a tre persone arrestate oggi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura di Cosenza. Sequestrati anche 15 milioni di euro, 3 chili di monete d’oro e notificati avvisi ad altri otto indagati. Alla base dei provvedimenti ci sono le indagini svolte dalla Guardia di finanza di Cosenza e dal Centro operativo sicurezza cibernetica della Polizia postale, attraverso intercettazioni telefoniche e telematiche, approfondimenti relativi a segnalazioni per operazioni sospette e altre attività tecniche, che hanno consentito di svelare l’esistenza di una presunta organizzazione criminale composta da sette persone e operante a Cosenza e sulla costa tirrenica dedita a truffe sui crediti d’imposta e al successivo autoriciclaggio mediante acquisto di oro da investimento.
Sistema criminale strutturato tra Cosenza la costa tirrenica
L’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza e dal Centro Operativo Sicurezza Cibernetica di Cosenza, ha fatto emergere un sistema ben strutturato composto da sette persone operanti tra il territorio di Cosenza e la costa Tirrenica. Grazie a intercettazioni telefoniche e telematiche, approfondimenti informatici sofisticati e l’analisi di numerose segnalazioni di operazioni sospette, è stato ricostruito il meccanismo fraudolento che consentiva ai membri dell’organizzazione di ottenere crediti d’imposta illeciti, monetizzarli tramite cessioni a Poste Italiane S.p.A., e reinvestire i proventi nella compravendita di oro.
Dalla cessione dei crediti ai bonus statali
L’organizzazione prevedeva una struttura ben definita: alcuni membri gestivano l’intero sistema, istruivano le pratiche di cessione dei crediti d’imposta e beneficiavano dei profitti. Altri reclutavano soggetti disposti a fornire credenziali per accedere ai bonus statali. Infine, c’era chi si occupava dell’acquisto e del trasporto del metallo prezioso. Ai reclutati veniva riconosciuto un compenso pari al 10% delle somme illecitamente ottenute. Durante le indagini, gli investigatori hanno già sequestrato 3 chilogrammi di monete d’oro, per un valore di circa 170 mila euro.
Attività investigativa anche in altre regioni italiane
L’attività investigativa si è estesa anche a Puglia, Toscana, Piemonte, Lombardia e Sardegna, confermando l’ampia portata dell’organizzazione. L’operazione rappresenta un importante colpo alla criminalità economica, mentre gli indagati, come previsto dalla legge, restano presunti innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.