Cosenza, una chiesa gremita di gente per l’ultimo commosso saluto a Francesco Occhiuto

Una chiesa gremita di gente per i funerali del figlio del senatore Mario Occhiuto e nipote del governatore della Calabria Roberto Occhiuto, scomparso tragicamente qualche giorno fa

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COSENZA – La città di Cosenza è ancora scossa dalla tragedia che ha colpito la famiglia Occhiuto. I funerali di Francesco Occhiuto, figlio del senatore e ex sindaco della città Mario Occhiuto e nipote del governatore della Calabria Roberto Occhiuto, si sono svolti questo pomeriggio in una chiesa, quella di S. Maria Madre della Chiesa, su viale Cosmai a Cosenza, gremita di gente tanto quanta ne poteva contenere. All’esterno della chiesa in fiume di persone. Centinaia e centinaia di semplici cittadini che hanno voluto dare l’ultimo saluto al giovane colpiti dalla sua morte.

Tanta la commozione, con la presenza anche di diverse personalità politiche che hanno voluto stringersi alla famiglia Occhiuto. C’erano i senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, Claudio Lotito e Lucia Ronzulli. C’era il sottosegretario di Stato al Ministero dell’interno Wanda Ferro, il Prefetto di Cosenza, Rosa Maria Padovano. Presente tutta la Giunta regionale, dirigenti regionali e le massime cariche istituzionali del territorio tra cui il sindaco di Cosenza, Franz Caruso e il presidente della provincia Rosaria Succurro. Numerosi anche i sindaci calabresi e molti cittadini presenti alla cerimonia officiata dal vescovo emerito di San Marco Argentano. Tra i banchi tanti giovani, amici di Francesco Occhiuto e dei suoi due fratelli. Le persone fuori dalla chiesa hanno atteso la fine delle esequie e all’uscita del feretro hanno applaudito in segno di vicinanza e di affetto alla famiglia Occhiuto.

“Un abbraccio forte è l’unico modo per non sentirsi soli”

“Abbiamo bisogno di riappacificarci, per il nostro fratello Francesco il percorso in questo mondo si è concluso troppo presto. Noi vogliamo pensare che il nostro fratello sia oggi con il Signore – ha detto monsignor Leonardo Bonanno, vescovo emerito di San Marco Argentano – Tutte le persone qui stasera vogliono dare un abbraccio forte perché è l’unico modo per non sentirsi soli. Lascia un vuoto incolmabile, era unico e non sostituibile. Il vuoto dobbiamo tenerlo”.

“Davanti alle tragedie della vita –  ha proseguito il parroco –  Cristo è l’unico uomo di cui ci si può fidare. Anche noi oggi davanti a questa tragedia siamo invitati a dire vale la pena confermare la validità della vita. Noi vogliamo pensare che sia oggi con il Signore Presto a Francesco la voce, voglio elevare con lui e per lui una preghiera capolavoro della letteratura biblica: i Salmi”.

Una tragedia che lascia tanti interrogativi e un dolore immenso

Non si può fare a meno di riflettere su quanto accaduto, su come il dolore possa esplodere in forme così estreme e tragiche. In un mondo dove la visibilità e le aspettative possono diventare un fardello difficile da sostenere, la vicenda di Francesco Occhiuto rimane un monito doloroso sulla necessità di prestare attenzione alle fragilità emotive di chi ci sta accanto su quanto molto spesso cali una coltre di indifferenza su quei malesseri che vengono definiti ‘invisibili’. Sull’episodio la procura di Cosenza ha aperto un’inchiesta disponendo stamattina l’autopsia.

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