Cosenza Vecchia, la mappa dei ‘futuri crolli’ alla Soprintendenza: ‘Intervenite, rischiamo la morte’
Il centro storico di Cosenza potrebbe sbriciolarsi all’improvviso. I residenti terrorizzati dagli ultimi crolli, hanno autoprodotto un censimento degli edifici più pericolosi per l’incolumità pubblica.
COSENZA – Hanno paura di morire sepolti dalle macerie. Schiacciati tra un murales e un’illuminazione fluo di dubbio gusto. Temono non solo per la propria vita, ma anche per quella che dovrebbe essere la perla di Cosenza: il centro storico. Una fetta di città in cui anche opere architettoniche di stimato valore storico – culturale sono lasciate in stato di abbandono, con chiese murate e un’edicola votiva quasi irriconoscibile. Eppure il sindaco tra i progetti futuristici come quello dell’ovovia e l’inseguimento del turismo di massa, dovrebbe porre Cosenza Vecchia al centro delle politiche cittadine. La realtà però è ben diversa dagli annunci in pompa magna sul rilancio del centro storico e del ‘brand Alarico’. A testimoniarlo stamattina un nutrito gruppo di residenti, riuniti nelle associazioni Pangea e Comitato Piazza Piccola che si sono recati a piazza dei Valdesi presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici a segnalare lo stato di abbandono in cui verte il centro storico. A pochi passi dagli uffici dell’ente deputato alla tutela e valorizzazione dei beni archeologici, artistici, architettonici e paesaggistici del territorio infatti il degrado degli edifici privi di manutenzione è evidente. I funzionari della soprintendenza, forse, non se ne erano resi conto sino ad oggi.
I residenti hanno quindi depositato 31 schede con foto allegate (una per ognuna delle strutture più pericolose) con le quali si informa l’ente delle criticità maggiori del centro storico chiedendo un sopralluogo urgente prima di essere seppelliti dai calcinacci. Con la collaborazione di un geologo (Saverio Greco) e di un fotografo (Marco Belmonte) gli abitanti di Cosenza Vecchia hanno redatto una mappa degli edifici a rischio crollo, anch’essa consegnata stamattina alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di piazza dei Valdesi. Un lavoro che ha permesso di catalogare le strutture che maggiormente minano l’incolumità di chi abita nel centro storico, circa il 50%, suddividendo l’area in 15 zone. A queste si aggiunge il perimetro del Liceo Classico Bernardino Telesio non mappato, ma su cui insiste l’imminente pericolo di frane. Un problema che, per la morfologia del territorio, investe la totalità di Cosenza Vecchia già definita dall’Autorità di Bacino ad elevato rischio idrogeologico. Inoltre, come la storia insegna ricordando i terremoti del 1638 e del 1783, la sismicità del territorio in queste condizioni potrebbe rivelarsi nefasta. Si attende ora che la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici effettui il sopralluogo, poco distante dalla propria sede e si esprima nel merito.
ECCO LE ZONE PIU’ ”PERICOLOSE” DEL CENTRO STORICO DI COSENZA
ZONA 1 Via Andrea Messer
ZONA 2 Quartiere Santa Lucia
ZONA 3 Piazza Santa Lucia
ZONA 4 Piazza Piccola
ZONA 5 Via Gaeta
ZONA 6 Via Galeazzo di Tarsia
ZONA 7 Via Giuseppe Campagna
ZONA 8 Via Lucrezia della Valle
ZONA 9 Vico Padolisi
ZONA 10 Corso Vittorio Emanuele II
ZONA 11 Scalinate Giostra Vecchia
ZONA 12 Via Gradoni
ZONA 13 Via Grotte San Francesco
ZONA 14 Via Abate Salfi
ZONA 15 Via Argento Gaetano
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