Sono accusati di detenzione e cessione aggravata di sostanze stupefacenti i tre minori attualmente collocati in comunità
COSENZA – Una giornata lunga quella di oggi per i tre minori tra cui anche ragazze sentite dal Gip in rogatoria, dietro richiesta avanzata dall’Autorità Giudiziaria competente. attualmente i minori si trovano allocati tra le città di Reggio Calabria e Messina. L’indagata difesa dall’avvocato Ugo Ledonne ha reso un’autoconfessione e nel contempo la difesa ha avanzato richiesta di una misura cautelare meno afflittiva. Il minore difeso dall’avvocato Gianluca Bilotta si è avvalso della facoltà di non rispondere e nel contempo ha reso dichiarazioni spontanee. Ha risposto invece l’indagata difesa dall’avvocato Francesco Acciardi che ha raccontato la sua versione dei fatti specificando di avere fatto uso di droga con gli amici, hashish e marijuana, ma di non avere mai spacciato. Inoltre ha dichiarato di non frequentare più il ragazzo che perpetrò la rapina, con il quale ha interrotto ogni tipo di rapporto. Anche in questo caso la difesa ha avanzato richiesta di revoca della misura cautelare o in subordine una meno afflittiva.
Rimane il quarto minore che non è stato raggiunto dall’applicazione della misura cautelare e che avrebbe una posizione marginale rispetto ai suoi compagni. Secondo gli inquirenti nell’ambito dell’attività investigativa sono stati effettuati 5 riscontri nei quali gli indagati venivano sorpresi non solo con sostanza stupefacente al seguito, ma anche con materiale da taglio e confezionamento. gli investigatori hanno recuperato complessivamente 85 grammi di marijuana ed 11 grammi di hashish. Sarebbero stati inoltre registrati ben 62 episodi di cessione di sostanze stupefacenti di tipo hashish e marijuana, identificati 23 assuntori, dei quali 12 minori.
La compravendita di droga sarebbe avvenuta in varie piazze di spaccio concentrate a Cosenza in via XXIV Maggio alle “Colonne”, piazzale dell’autostazione, il centro “rialzo”, villa Giulia e parco Luigi de Matera. Lo spaccio di droga avveniva anche in due istituti scolastici cittadini, approfittando dell’orario della ricreazione. Come riporta infatti, la stessa ordinanza del Gip “l’assidua frequentazione fra gli indagati dimostra come gli stessi spesso pianificassero incontri per supportarsi nella gestione dei propri individuali traffici al fine di reperire risorse da reinvestire in riacquisti della sostanza, in una piena, reciproca consapevolezza dei rispettivi affari e con forme di solidaristico supporto che, valgono a dimostrare la diffusività dell’azione realizzata da ciascuno”.
L’inchiesta prende vita dalle dichiarazioni degli indagati tratti in arresto a seguito della rapina perpetrata nell’ottobre scorso ai danni di una donna e consumata all’interno dell’abitazione in via Sant’Antonio dell’Orto nei pressi del ponte di Calatrava a Cosenza (leggi qui la notizia ). Il movente del ‘colpo’ era legato proprio al recupero di somme di denaro per ripianare debiti di droga, contratti nell’ambito dello spaccio di stupefacenti. A commetterla fu un altro minore, fidanzato di una delle attuali indagate, con la complicità di un amico a cui era stato promesso tutto il bottino realizzato, tranne la somma di 600 euro che sarebbe servita alla fidanzata per risanare il debito.
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