Padre Fedele contro Branda e Curreli, che archiviarono il ‘decisivo’ fascicolo (AUDIO)

Quel fascicolo ‘archiviato’, e che grazie all’intervento del legale di Padre Fedele, l’avvocato Bisceglie, ha consentito al frate di venire scagionato e di sconfessare la suora che lo accusava. Ma due magistrati, Curreli e Branda, fecero in modo di archiviarlo.

 

COSENZA – Una prova sostanziale della inattendibilità della sorella che lo accusava di violenza sessuale, archiviato, non si sa per quale motivo. Nei giorni scorsi il senatore del Gruppo Misto, Francesco Molinari aveva rivolto un’interrogazione al ministro della Giustizia per chiedere un’attività ispettiva, rispetto ai fascicoli archiviati dal Tribunale di Cosenza nelle prime fasi del processo, e che poi si sono rivelati fondamentali per l’assoluzione del frate.

In pratica l’unica e principale fonte di prova, contenuta in un fascicolo di quasi 300 pagine, che attestava come la presunta vittima ovvero suor Tania, fosse inattendibile, sarebbe stato archiviato dal Gip Luigi Branda dopo essere passato al vaglio del titolare delle indagini, Dott. Claudio Curreli.

Grazie a quel fascicolo, che il legale di Padre Fedele, l’avvocato Eugenio Bisceglia è riuscito a recuperare, la vicenda giudiziaria si è conclusa con una piena assoluzione. Stamattina su alcuni organi di stampa, è apparso il tentativo ‘maldestro’ di giustificare la vicenda del fascicolo, ma Padre Fedele Bisceglia sottolinea: “un modo per arrampicarsi sugli specchi“.

Il frate fondatore dell’Oasi Francescana, che gli è stata strappata, uscito distrutto dopo un lungo processo basato su infanganti accuse, stamattina ai microfoni di Rlb Radioattiva, ha ringraziato il senatore Molinari e speso parole durissime nei confronti dei dottori Branda e Curreli.

ASCOLTA L’INTERVISTA

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Padre Fedele: “Dio perdona, ma rende conto”

“Voglio ringraziare Molinari perchè si batte per la giustizia e per sanare un atto immorale. Anche se sono passati 10 anni e 5 mesi, il fango che mi è stato buttato addosso è stato forte. A prescindere da ciò, mi sarei aspettato che il Gip Branda e il Pm Curreli avessero chiesto almeno scusa, non dico a me ma a coloro che sono responsabili della giustizia”.

“Questo maledetto fascicolo, in cui la suora, ricalcando le stesse accuse che ha usato contro di me diabolicamente, ha raccontato di tre stupri da lei subiti a Roma, e che sono stati “bollati” in quanto
sia la giustizia romana sia il San Camillo dove la suora si è fatta visitare, riferiscono la sua inattendibilità. Per esempio, sul caso della camicetta che le sarebbe stata strappata e che invece, è stato appurato, sarebbe stata tagliata con delle forbici. Questo fascicolo ricalca la diabolica calunnia – prosegue Padre Fedele. – Duecentottanta pagine che dovevano essere messe in evidenza”.

Il Pm Curreli, al quale auguro di pascolare le pecore sul Gennargentu, deve chiedere non solo scusa a Gesù Cristo ma al Mondo per il male che ha fatto: ha chiesto al giudice Branda di archiviare il fascicolo e il giudice Branda, con tanto di firma, l’ha sottoscritto e l’ha archiviato. Siamo all’assurdo e vogliamo giustizia. Io perdono tutti ma quando leggo che il giudice Branda si arrampica sui vetri…. Io ce l’ho tra le mani questo fascicolo da lui firmato”.

“Sono responsabili tutti quelli che hanno aiutato la suora ed anche la Chiesa alla quale io mi sono rivolto tante volte e forse solo adesso, con il nuovo Vescovo, sta facendo un pò di luce. Hanno sempre coperto questa suora che non può morire con il macigno nel cuore. Ma la giustizia divina arriverà. Branda, Curreli, la suora… Dio perdona ma rende conto. Con gli uomini si può scherzare ma non si scherza con Dio”.

LEGGI ANCHE: Caso Padre Fedele, l’interrogazione di Molinari: “Governo punisca i magistrati”

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