Crisi idrica nella Calabria ricca d’acqua: furti e usi impropri, ma anche acquedotti colabrodo e servizi inadeguati

La siccità influisce, ma perdiamo la metà dell’acqua con continue rotture e gli atavici problemi strutturali nonostante quasi 1.300 sorgenti. A Cosenza la perdita supera il 65%. E mentre i comuni corrono ai ripari con ordinanze e turnazioni, dal Ministero dell’Ambiente arrivano 32,4 milioni di euro per interventi a dighe e bacini

COSENZA – La crisi idrica colpisce anche una regione ricchissima di acqua e sorgenti naturali come la Calabria. Non siamo ancora a livelli da allarme rosso come la Sicilia, ma nelle ultime settimane l’attenzione si è alzata e di molto in vista dell’estate. Il Prof. Andrea Rinaldo, Nobel dell’acqua 2023, da Cosenza aveva lanciato l’allarme,  parlando chiaramente di “cambiamenti necessari nei comportamenti umani di ogni giorno o andrà sempre peggio”. La salvaguardia delle risorse idriche  e la gestione efficace, efficiente e sostenibile dei servizi idrici rientrano tra gli obiettivi del PNRR, il quale rappresenta un’opportunità per rafforzare la resilienza del sistema idrico, considerati i cambiamenti climatici in corso, rendendo i processi più efficienti, soprattutto nei territori che presentano una maggiore vulnerabilità a situazioni di criticità idrica come la Calabria.

Il calo del Fiume Trionto e le ripercussioni nei comuni cosentini

Intanto ieri l’ultimo l’allarme lanciato da Sorical riguarda il calo repentino della portata del fiume Trionto che non consente all’impianto di potabilizzazione di produrre la quantità di acqua potabile necessaria per soddisfare le esigenze di diversi comuni del cosentino, tra cui il comune di Acri. Da questa iri Sorical ha comunicato ai sindaci la turbazione: l’acqua è stata erogata ai serbatoi di Acri (frazione San Giacomo) e oggi saranno riforniti i serbatoi di Vaccarizzo Albanese, San Giorgio Albanese, San Cosmo e San Demetrio Corone. La turnazione continuerà fino a quando non sarà ripristinata la portata del fiume Trionto. L’acqua per i comuni di Bisignano, Luzzi e Rose viene garantita al momento dal campo pozzi Mucone. Negli anni scorsi Sorical aveva anche presentato denunce al fine di verificare se alcune aziende agricole sottraessero l’acqua dal fiume, senza alcun risultato tangibile.

Acqua a secco

Controlli per evitare abusi e garantire acqua agli agricoltori

Il problema, secondo i tecnici, è strutturale e per tale motivo è stato presentato un progetto all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale per prelevare risorsa da potabilizzare dai laghi silani. Per evitare abusi e garantire acqua agli agricoltori, sono partiti i controlli in tutta la regione. La distribuzione dell’acqua ad uso irriguo è partita e il Consorzio di Bonifica della Calabria è impegnato in un costante monitoraggio. A fronte di un periodo, per come certificato anche dagli enti preposti, che sarà caratterizzato da forte siccità, il consorzio ha messo in campo un’attività di controllo straordinario su tutto il territorio regionale per evitare abusi e garantire l’acqua agli agricoltori.

La continua dispersione di acqua: in Calabria perdiamo il 48,7%

Il problema della dispersione dell’acqua è atavico e si trascina da decenni. Nonostante negli ultimi Il gestore del servizio idrico ha avviato iniziative per garantire una maggiore capacità di misurazione dei consumi e il contenimento delle perdite di rete, la quantità di acqua dispersa in distribuzione continua a rappresentare un volume considerevole. L’Istat ha certificato che in Calabria nel 2022 sia andato perso il 48,7% dell’acqua potabile nelle reti comunali di distribuzione. Le perdite totali di rete sono da attribuire a: fattori fisiologici, presenti in tutte le infrastrutture idriche in quanto non esiste un sistema a perdite zero.

Ma in particolare nella nostra regione si registrano rotture nelle condotte e vetustà degli impianti, ma anche fattori amministrativi, dovuti a errori di misura dei contatori e usi non autorizzati (allacci abusivi). In Calabria oltre il 30% delle famiglie lamenta irregolarità nell’erogazione di acqua. Tutto questo nonostante si sia registrato un aumento delle risorse prelevate. E non ci fidiamo nemmeno a berla visto che Nel 2023, le famiglie calabresi che hanno dichiarato di non fidarsi a bere l’acqua di rubinetto è del 41,4%.

A Cosenza perso il 66,5% e riduzione costante dell’erogazione

Nella sola città di Cosenza, le perdite totali in distribuzione raggiungono il 66,5%. Tutto questo a fronte di 17.622 metri cubi di acqua immessa ogni giorno, ovvero 754 pro-capite. Alla fine l’acqua erogata per usi autorizzati scende a 5.903 litri, 253 litri pro-capite. Oltre 300 i giorni in cui i cosentini sono stai costretti alla riduzione del servizio. La performance del servizio peggiora rispetto al 2020, ma il gestore attribuisce in molti casi il risultato a una più corretta registrazione dei volumi.

Perdite idriche Italia

Ma va anche evidenziato che in città prosegue l’opera di ingegnerizzazione delle reti idriche del Comune con una spesa di oltre 8,5 milioni di euro mentre 12 comuni superiore a 5mila abitanti hanno pubblicato o portato a conclusione i bandi di affidamento lavori per oltre 24 milioni di euro. Per quanto riguarda l’ingegnerizzazione delle reti idriche nei 24 comuni serviti dall’acquedotto Abatemarco i bandi superano gli oltre 12 milioni di euro e includono, tra gli altri, i comuni di Rende, Montalto Uffugo, Bisignano, Castrolibero, Mendicino. Due giorni fa, per una nuova rottura sulla condotta dell’Abatemarco oltre 20 Comuni sono rimasti senza acqua: da San Donato di Ninea fino a Cosenza con annessi molti i comuni della valle del Crati.

ABATEMARCO

Ricchi di acqua ma carenti di sevizi adeguati: in arrivo 32,4 milioni

La Calabria è ricchissima di acqua ma carente dei servizi adeguati. La nostra regione conta 10 dighe ad uso idroelettrico, 2 idropotabile a gestione Sorical e 8 a uso agricolo. Il servizio idrico integrato invece ha ben 7 traverse di derivazione, 842 pozzi e 1277 sorgenti. L’obiettivo della regione è quello di efficientare il servizio con impatto contenuto sulla tariffa attraverso il piano dei finanziamenti pubblici. Per contrastare la siccità, il ministero dell’Ambiente ha stanziato per la Calabria cinque finanziamenti per un totale di 32,4 milioni di euro nell’ambito del primo stralcio attuativo delle risorse destinate sul piano nazionale al contrasto siccità definite nel piano idrico.

Dei finanziamenti, richiesti dalla Regione Calabria, 20,2 milioni sono destinati ad interventi sulla diga sul torrente Lordo a Siderno (Soggetto attuatore il Consorzio di bonifica Alto Ionio Reggino); 3,3 milioni sono destinati ad interventi di riparazione della traversa fluviale nel fiume Savuto a San Mango d’Aquino (Soggetto attuatore il Consorzio di bonifica Tirreno Catanzarese); 5,3 milioni per interventi sulla sicurezza della Diga di Farneto del Principe a Roggiano Gravina (Soggetto attuatore il Consorzio di bonifica integrale dei bacini settentrionali del Cosentino); 1,3 milioni per interventi di miglioramento ed adeguamento sismico della diga Redisole a San Giovanni in Fiore e 2 milioni per interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza diga di Votturino a Serra Pedace (Soggetto attuatore il Consorzio di bonifica integrale dei bacini meridionali del Cosentino).

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