Morte Ilaria Mirabelli, i tanti dubbi a cui gli inquirenti dovranno dare delle risposte
A distanza di quasi 10 giorni dall'incidente, alcuni oggetti (a parte gli specchietti ed alcune parti dell’auto) giacciono ancora a bordo strada in quanto l'area non è stata delimitata
COSENZA – “Se il corpo di Ilaria sta parlando”, come ha dichiarato in una intervista l’avvocato Guido Siciliano, nominato dalla famiglia Mirabelli, riferendosi all’esame autoptico eseguito sul corpo della giovane donna e per avere i risultati definitivi ci vorrà ancora del tempo, esiti che serviranno a stabilire la verità su quanto accaduto nel pomeriggio dello scorso 25 agosto in località Baracchelle e restano comunque da chiarire alcuni aspetti di questa vicenda, poco chiara, che ha fatto registrare la morte della trentottenne, con il corpo trovato a circa 50 metri di distanza in seguito ad un presunto incidente stradale con una Wolskwagen di proprietà della famiglia del 44enne Mario Molinari, che si trovata con la ragazza, avvenuto tra le 16:30 e le ore 17:00 di domenica 25 agosto. I due lo ricordiamo, erano andati a trascorrere, in compagnia di un’altra coppia una giornata di relax a Lorica. Un rapporto quello tra Ilaria e Mario, nonostante si frequentassero da qualche mese molto turbolento. Innanzitutto, bisogna capire se l’area dove sono stati rinvenuti il corpo di Ilaria e la Wolskwagen, è stata “congelata”, dove c’erano e ad oggi ci sono ancora tutti gli elementi necessari per comprendere cosa è accaduto quel maledetto pomeriggio.
In secondo luogo, riferendoci sempre all’area dell’incidente, perché non è stata posta sotto sequestro e cosa ancora più inquietante, a distanza di quasi 10 giorni, perché alcuni oggetti (a parte gli specchietti ed alcune parti dell’auto) giacciono ancora a bordo strada, come un paio di occhiali da sole ed un involucro contenente dei sacchetti igienici per raccogliere le deiezioni dei cani.
Non ci vogliamo certo sostituire agli inquirenti, ma c’è molto da pensare. Altri elementi che fanno accrescere i già non pochi dubbi e le domande, di questa stranissima vicenda che tanti si stanno ponendo sono, in primis la posizione in cui è stata trovata l’auto che non coinciderebbe con la dinamica del presunto incidente, in secundis il parabrezza introflesso della stessa. Ma non finisce qua, perché gli inquirenti dovranno fare chiarezza anche sulle condizioni dei cespugli a bordo strada, molti dei quali sono integri, fatta eccezione lo spazio dov’è stata rinvenuta l’autovettura, mentre sappiamo benissimo che quando un’auto sbanda si tira dietro di tutto e di più e poi capire perché i due una volta giunti nei pressi del bivio di Quaresima, invece di proseguire in direzione Cosenza, hanno deciso di ritornare indietro e stabilire se dietro a loro c’era o meno quest’auto che avrebbe potuto assistere al loro ennesimo litigio.