Processo Reset, Le Pera: ‘aule del Tribunale di Cosenza non protette? Situazione paradossale’
L’avvocatura cosentina, si chiede e chiederà ufficialmente con quale istruttoria le aule del tribunale bruzio sono state dichiarate aule non protette
COSENZA – Di “situazione paradossale”, parla il presidente della Camera Penale di Cosenza, l’avvocato Roberto Le Pera, del fatto che il processo Reset sia stato spostato dall’aula bunker di Lamezia Terme, perché inagibile (fatto alquanto curioso se si pensa che la struttura è costata ben 6 milioni di euro), al Tribunale di Castrovillari, bypassando quello di Cosenza ritenuto inidoneo dalla presidente del Tribunale bruzio, in quanto non possiede aule protette.
Un motivo che non convince il presidente della Camera Penale bruzia, visto e considerato che quotidianamente si svolgono processi con imputazioni di mafia e negli anni scorsi si sono celebrati processi sempre con imputazioni di ndrangheta come “Tela nel Ragno” o “Missing”, in presenza, quando oggi ormai gli imputati vengono quasi tutti ascoltati in video conferenza o da remoto.
Insomma, stando così le cose, il Palazzo di Giustizia di Cosenza, sarebbe l’unico in tutta la regione a non avere queste aule protette. Pertanto, a questo punto, l’avvocatura cosentina chiederà ufficialmente con quale istruttoria le aule del tribunale bruzio sono state dichiarate aule non protette. “A Castrovillari – ha fatto notare la presidente dell’ordine degli avvocati di Cosenza, l’avvocato Ornella Nucci, – come nell’aula bunker del Tribunale di Castrovillari non c’erano i banchi, i microfoni e il sistema di riscaldamento per gli avvocati”