Sanremo: Mirko Onofrio con Brunori, dirigerà l’orchestra nella serata-cover «spero che le braccia reggano»
L'emozione è tanta per Mirko Onofrio che dirigerà l'orchestra del Festival per "L'anno che verrà", intramontabile canzone di Lucio Dalla, brano che Brunori eseguirà il 14 febbraio con Di Martino e Sinigallia
COSENZA – Lucio Dalla ha lasciato una grande eredità del suo percorso cantautorale e proprio una delle sue più belle e storiche canzoni sarà interpretata da Brunori, insieme ad Antonio Di Martino e Riccardo Sinigallia, durante la serata dedicata alle cover in programma il 14 febbraio. Un modo per celebrare l’amore per la musica e ricordare uno dei più amati cantautori italiani. Sul palco dell’Ariston, per l’occasione, salirà la band di Brunori Sas e, a dirigere l’orchestra sarà il maestro Mirko Onofrio. Ai microfoni di Rlb, il compositore e arrangiatore cosentino, originario di San Fili ci racconta l’emozione per questa sua prossima esperienza anche perchè le sue “braccia” avranno il compito di guidare un momento che di certo sarà emozionante vista anche la scelta di un brano molto amato dal pubblico.
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“Spero che le mie ‘braccia’ reggano – racconta con ironia Mirko Onofrio – e finchè è così possiamo stare tranquilli”. Abbiamo scelto questa canzone di Dalla perchè, in primis lui ci ha lasciato un’eredità musicale immane che però si rischia di perdere. Non si possono dare per scontati i padri del cantautorato italiano soprattutto in un periodo come questo dove tutto passa rapidamente, velocemente. Riguardo a Dalla c’è un precedente che ci legava a lui perchè abbiamo lavorato nell’arrangiamento di un album “Com’è profondo il mare”, nel 2019, che abbiamo poi presentato al Palermo Sky Arte Festival”.
“La canzone non sarà stravolta, non è un brano che ne ha bisogno e non è nello stravolgimento che vince la qualità di un arrangiamento, anzi. Manterremo la riconoscibilità del brano nel rispetto di esso ma allo stesso tempo è un lavoro di orchestrazione, dove possiamo inserire elementi personali, ma che va nella direzione del rispetto. Diciamo che in questo brano facciamo coesistere elementi popolari ed elementi colti”. “Poi ci sarà la band al completo, saremo tutti lì sul palco venerdì sera e un piccolo vanto da calabresi ci sta”.
L’emozione di salire sul palco dell’Ariston
“Ci tengo a dire che sono di San Fili, capitale delle Magare e non ho perso tempo e mi sono fatto fare uno ‘sfascino’ ma chiaramente che Sanremo piaccia o meno è qualcosa che appartiene a tutti. Mi vengono in mente tutte le persone che non ci sono più, e suoneremo anche per loro”.