Ultrà morto in clinica, la mamma di Salvatore Iaccino: «aveva segni in volto, voglio verità»
Decine di persone si sono radunate oggi pomeriggio a Cosenza per manifestare il diritto di conoscere le cause del decesso di Salvatore Iaccino avvenuto a Villa degli Oleandri in circostanze ancora da chiarire
COSENZA – «Giustizia e verità per Salvatore». Un centinaio di persone si sono radunate oggi pomeriggio, intorno alle 17:00, davanti al Tribunale di Cosenza per manifestare il diritto di conoscere le cause del decesso di Salvatore Iaccino. “Uccello” è il nome con il quale era conosciuto nella tifoseria cosentina. Il 48enne è stato trovato cadavere nella clinica Villa degli Oleandri dove era ristretto per questioni giudiziarie. Sul caso la Procura di Cosenza ha aperto un fascicolo con 4 indagati (1 medico, 2 oss e 1 infermiere) per far chiarezza sulla morte di Salvatore avvenuta per presunta impiccagione, in circostanze ancora non chiarite. I manifestanti hanno sollevato dubbi sulla corretta vigilanza dei pazienti della clinica di Mendicino di proprietà di Giorgio Crispino (direttore sanitario è la moglie Bruna Scornaienchi) dove il cuore dell’uomo ha cessato di battere.
La mamma: «Aveva segni in volto, voglio verità»
Al presidio, tenuto innanzi al Palazzo di Giustizia di Cosenza, dove è stato posizionato un grande striscione sulle scale con la scritta “Giustizia per Salvatore” erano presenti in prima linea i familiari di Salvatore, al fianco dei suoi amici. «Aveva segni in volto, – ha affermato la mamma che ai microfoni con commozione ha ringraziato tutti i presenti – voglio verità. La sera che mio figlio ha perso la vita non ho trovato nessuno in clinica. Non sono mai riuscita a parlare con un responsabile o qualche referente di Villa degli Oleandri. Una settimana prima aveva dei graffi in viso e mi aveva detto che era stato picchiato. Quel giorno alle 17:00 ha incontrato con l’avvocato, alle 18::30 è morto. Voglio sapere cosa è successo».