Emergenza abitativa, occupata la sede ATERP a Cosenza «Caracciolo e Iannini affrontino il problema»
L'occupazione simbolica per denunciare "il completo fallimento dell’ente e della Regione Calabria nell’affrontare la drammatica emergenza abitativa"
COSENZA – Gli attivisti del Comitato Prendocasa Cosenza hanno occupato simbolicamente, questa mattina, la sede Aterp di Cosenza. Solo ieri era stato lanciato un appello al vescovo di Cosenza, mons. Checchinato per chiedere un suo intervento in merito. “Siamo sempre stati chiari: la mobilitazione proseguirà finché non otterremo risposte concrete. Per questo oggi occupiamo simbolicamente la sede dell’ATERP di Cosenza, denunciando il completo fallimento dell’ente e della Regione Calabria nell’affrontare la drammatica emergenza abitativa che sta schiacciando migliaia di famiglie calabresi”.
Chiesto un incontro con l’assessore Caracciolo e la commissaria Aterp Iannini
“L’ATERP e l’assessorato regionale di competenza si sono dimostrati incapaci di fornire soluzioni concrete. Le famiglie che vivono in condizioni precarie e le persone in attesa di un alloggio popolare da anni vengono trattate con disprezzo dalle istituzioni, che invece di risolvere il problema si trincerano dietro indifferenza, immobilismo e vuoti comunicati stampa. Con questa protesta chiediamo un incontro urgente con l’assessora regionale Caracciolo e con la commissaria dell’ATERP Iannini, affinché ci vengano finalmente fornite risposte puntuali e soluzioni tangibili. Non accettiamo più di essere ignorati: pretendiamo piani concreti e impegni chiari per affrontare la crisi abitativa che da anni colpisce chi vive in questo territorio”.
“ATERP e Regione Calabria – sottolineano da Prendocasa Cosenza – sono istituzioni al servizio dei cittadini o ostaggi delle peggiori logiche politiche e burocratiche che da anni soffocano il nostro diritto a una vita dignitosa? Si risponda con azioni concrete capaci di migliorare la vita dei calabresi, a partire dai piani di recupero e dalla costruzione di nuovi alloggi pubblici. La nostra lotta continuerà finché non vedremo soluzioni reali“.