Finto carabiniere tenta la truffa a Cosenza. La famiglia presa di mira non ci casca e chiama quelli veri
La famiglia presa di mira, che abita pressi del tribunale, ha capito che si trattava di una truffa ed ha avvertito i carabinieri veri. Alcuni giorni fa, nei pressi di Via Sicilia, fermati altri truffatori
COSENZA – La reazione tempestiva di una famiglia che stava per essere truffata e l’intervento immediato di una pattuglia radiomobile dei carabinieri hanno “rovinato” i piani di presunti criminali, in azione questa mattina a Cosenza. Il modus operandi ormai è noto, praticamente uguale ai sempre più numerosi tentativi di truffa per estorcere denaro a danno di vittime scelte a caso (soprattutto anziani) e contattate al telefono per situazioni inventate che, a detta dei falsi appartenenti alle forze dell’ordine, potrebbero essere risolte subito grazie al versamento di soldi. Ma oggi gli è andata male.
La telefonata ad una famiglia che non casca nella truffa
La signora nella sua abitazione, che si trova nei pressi del tribunale, ha risposto sull’utenza urbana alla chiamata ed ha subodorato subito qualcosa di strano, immaginando si trattasse di un inganno. Fornisce così all’uomo che si trova altra parte del telefono il numero di cellulare del marito, ex ispettore della polizia municipale, perché è meglio che parlino direttamente con lui. “Sono un tenente dei carabinieri”; si presenta così il truffatore quando chiama sullo smartphone del marito. “Lei è possessore di un’automobile? C’è una pratica della Motorizzazione a suo carico…”. Il discorso dell’interlocutore che si spaccia per un carabiniere non è molto chiaro, poi però va al dunque. “Trovatevi con urgenza un avvocato, vi arriverà l’incartamento”.
Il dietrofront dei truffatori
L’ex ispettore della municipale non si fa cogliere impreparato, non si mostra in preda all’ansia. Risponde, anzi, che si recherà proprio adesso alla stazione dei carabinieri da cui starebbe chiamando il fantomatico maresciallo. Magari di fronte ad una reazione timorosa dell’uomo sarebbe partita la proposta del ritiro dei contanti da lì a poco. È probabile, infatti, che il truffatore ed i suoi complici fossero nei paraggi pronti ad attuare i passaggi successivi del piano. Invece il dietrofront, appena sente che l’uomo andrà a chiedere chiarimenti: “Non c’è bisogno che veniate in caserma, abbiamo sbagliato nome. Non si tratta della sua macchina”.
L’intervento dei veri carabinieri
Nel frattempo la moglie chiama il figlio e quest’ultimo a sua volta avverte i carabinieri. Quelli veri. Proprio i due militari dell’Arma in servizio alla radiomobile del Comando provinciale si precipitano sul posto presso l’abitazione in una traversa di via Sicilia. La signora sente il citofono, si affaccia dal balcone mentre un inquilino del palazzo fa entrare i carabinieri nel portone. La donna è ancora sul chivalà, urla il nome del marito che è in strada e cerca il conforto dell’esercente di sotto. Ci sono due carabinieri al campanello, saranno carabinieri veri? Lo sono. L’unico rammarico dei militari è forse essere arrivati troppo presto, prima di coglierli sul fatto. Ma l’altro giorno, sempre qui vicino, a via Sicilia, li hanno presi. Non erano di Cosenza.