Fusione bocciata dai cittadini, Iantorno: “ma il pericolo non è scampato”
"Le lobby di potere sono già al lavoro per elaborare una nuova strategia e portare comunque a compimento il malsano proposito della città unica"
COSENZA – “In Regione i nemici della democrazia e del popolo non si sono affatto rassegnati, tutt’altro. Via Roma, Cosenza, Arcavacata di Rende, Catanzaro e Reggio Calabria, le lobbies di potere e affari sono già al lavoro, sin dalla tarda mattinata di domenica scorsa, per elaborare una nuova strategia e portare comunque a compimento il malsano proposito della cosiddetta città unica”. A scriverlo in una nota è Pierpaolo Iantorno ex consigliere comunale di Rende.
“La batosta del no, frutto del voto diretto a Rende e Castrolibero e dell’astensione di rigetto a Cosenza, non era prevista e, quindi, non esiste un piano B. Occorre allora inventarsi qualcosa e pure subito, comunque prima che Rende ritorni al voto e così alla normalità amministrativa. Ecco che spunta l’idea di un atto d’indirizzo dei tre consigli comunali, quello di Rende affidato ovviamente alla terna commissariale, mascherato dall’aggregazione dei servizi ma finalizzato all’impegno verso una nuova e stavolta silenziosa fusione. Non ci convincono poi le dichiarazioni del Governatore, anche in ragione delle sue precedenti apparizioni sui social che ci sono state, né il rimando al consiglio regionale per le conseguenti determinazioni sulla città unica. Sia chiaro, questa partita è chiusa: ha deciso il popolo di Cosenza, Rende e Castrolibero senza possibilità di replica e di interpretazione attraverso lo strumento referendario posto in essere a truffa dalla medesima maggioranza regionalcosentina con la partecipazione attiva e straordinaria del centrosinistra e forze sindacali al seguito.
Stiamo vigili perché il pericolo non è scampato. Nel frattempo, a Rende, i nostri concittadini, ai quali dobbiamo per la vita massima riconoscenza, si aspettano adesso un comportamento maturo e responsabile da parte di tutti i soggetti in campo, di tutte le componenti che hanno dimostrato anche in forma diversa libertà e serietà.
Qualcuno teme slanci, eccessi di entusiasmo, vecchi e nuovi protagonismi che hanno gettato le basi in passato per il disastro di Rende oggi nelle mani ancora dei commissari Antimafia. Dove non è riuscita la mala politica si rischia di fare da soli. Ai nostri concittadini dobbiamo adesso confermare un ritrovato senso di comunità, una rinnovata coesione sociale ed unità d’intenti così da offrire un progetto politico di lungo termine ben oltre i partiti. Temi a parte, la credibilità e la realizzabilità dello stesso dipende dalla sincerità, dalla volontà e dalla generosità di tutti gli uomini e di tutte le donne che hanno inteso e intendono impegnarsi per il rilancio della nostra città. Solo la squadra vince”.