«Grave e cronica carenza di personale: AO di Cosenza in ginocchio. Adesso basta, si passi ai fatti»

CGIL, CISL, Nursing Up e FILAS chiedono un tavolo di confronto con tutte le parti interessate ed anche il Sindaco, per garantire il diritto alla salute dei cittadini, tutelare la sicurezza degli operatori sanitari altrimenti di procederà alla proclamazione dello stato di agitazione

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COSENZA – «Le scriventi Organizzazioni Sindacali denunciano la grave e cronica carenza di personale che sta mettendo in ginocchio l’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Tale situazione sta generando disagi sempre più gravi per i pazienti sottoponendo il personale sanitario a carichi di lavoro insostenibili, mettendo a rischio la qualità dell’assistenza e la sicurezza delle cure. Nonostante le ripetute segnalazioni e la nostra disponibilità al dialogo, ad oggi non si registrano interventi risolutivi da parte dell’amministrazione aziendale, neanche dopo le denunce pervenute all’ispettorato del lavoro. All’interno dei reparti il numero di Infermieri, Tecnici, Ostetriche e OSS attualmente in servizio è ben al di sotto rispetto al fabbisogno minimo di personale necessario a garantire un’adeguata assistenza non tenendo conto del DCA della Regione Calabria n. 192/2019, come accade per il personale amministrativo». È quanto scrivono in una nota congiunta Giuseppe Bonasso (CISL), Pamela Bevacqua (CGIL), Andrea De Cicco (Nursing Up) e Umberto Silvagni (FIALS).

Personale al limite. Uso costante di straordinario/reperibilità

«La carenza cronica di personale sta portando il nostro personale al limite, purtroppo costringendo a rinunciare alle ferie, con gravissime ripercussioni sulla loro salute psicofisica. Non possiamo più ignorare questa realtà: se non ci sarà un intervento immediato, segnaleremo il problema a tutti gli organi competenti. Difatti, ogni infermiere, Ostetrica, OSS Amministrativo e tecnico ha accumulato mediamente più di 60 giorni di ferie non godute. Nei turni, in alcuni dipartimenti è presente un solo operatore sanitario per oltre 40 posti letto, situazione che compromette gravemente la qualità dell’assistenza. L‘uso costante e sfiancante dello straordinario/reperibilità per coprire turni scoperti, senza sostituzioni adeguate per assenze prolungate, sta compromettendo ulteriormente il benessere dei nostri dipendenti. Questo metodo di gestione dimostra chiaramente la totale mancanza di volontà dell’amministrazione di risolvere in modo strutturale le criticità esistenti».

Infermieri costretti a svolgere anche i compiti degli OSS

«Il personale è esasperato. Sono stati presentati ricorsi per demansionamento, poiché gli infermieri sono costretti a svolgere anche i compiti degli OSS. Questo fenomeno sta esacerbando le già critiche condizioni lavorative, minacciando la qualità dell’assistenza e la sostenibilità dell’intero sistema ospedaliero pubblico. Inoltre aumentano gli episodi in cui la crescente esasperazione dei parenti e dei pazienti si riversa sul personale. Chiediamo con urgenza soluzioni per garantire la sicurezza del personale e la qualità delle cure ai pazienti. La scorsa settimana si è tenuto un incontro tra i vertici aziendali e alcuni componenti della Commissione Sanità del Comune di Cosenza.

Confronto immediato anche con il Sindaco altrimenti sarà sciopero

«Riteniamo imprescindibile che le Organizzazioni Sindacali siano coinvolte in questi confronti, con la partecipazione del Sindaco, affinché gli amministratori della città possano prendere piena consapevolezza delle gravi criticità in atto. Solo attraverso un dialogo inclusivo e trasparente possiamo sperare di affrontare e risolvere i problemi che affliggono la nostra struttura ospedaliera. Chiediamo quindi, ai componenti della commissione Sanità del comune di Cosenza , un confronto urgente con la presenza del Sindaco della città, al fine di evitare che questa situazione perduri ancora. Qualora non vi sia, le scriventi OO.SS. convocheranno un’assemblea con i lavoratori e saranno costrette a procedere alla proclamazione dello stato di agitazione. Riteniamo indispensabile un tavolo di confronto con tutte le parti interessate, per garantire il diritto alla salute dei cittadini, tutelare la sicurezza degli operatori sanitari e migliorare la qualità del servizio ospedaliero».

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