“Il futuro dell’energia è connesso al futuro della civiltà”, Replanet Energy compie 10 anni

Oggi il primo appuntamento, a Villa Rendano a Cosenza, delle numerose iniziative che saranno organizzate nell'ambito del decennale dell'azienda guidata da Kevin Pratticò. Previsto anche un premio per gli studenti delle scuole sulla sostenibilità e rigenerazione

COSENZA – “Il futuro dell’energia è connesso al futuro della civiltà”. Un concetto fondamentale quanto cruciale per un futuro ecosostenibile e incentrato sulla democrazia dell’energia; guardare alla produzione energetica in strette connessione con l’innovazione. In questa direzione opera in provincia di Cosenza l’azienda Replanet Energy Srl, che questa mattina chiamato a raccolta la stampa a Villa Rendano, in occasione del decennale dell’azienda a marzo del 2025, guidata dall’ing. Kevin Pratticò.

Replanet è una realtà che opera partendo da un concetto primario che vede l’energia alla base di tutte le attività umane e dello sviluppo tecnologico, ed è fondamentale che le scelte di oggi riguardo alle fonti energetiche, siano capaci di influenzare in modo significativo il futuro.

Un incontro tra chi l’energia la produce e chi guarda al futuro con prospettive di innovazione. Personalità di rilievo hanno condiviso le loro conoscenze e le loro visioni, offrendo spunti preziosi per guardare ad un mondo che può, nel concreto, essere davvero definito migliore. L’occasione è stata utile per affrontare argomenti cruciali legati alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica. E l’azienda calabrese, premiata ad aprile 2023 dal Ministero del Made in Italy, è fortemente legata al futuro dell’energia sostenibile a favore del bene di tutti.

10 anni di Replanet: “rispetto, sostenibilità, comunità, dignità ed extraordinarietà”

Ad aprire l’evento è stato proprio l’Amministratore unico di Replanet, l’ing. Kevin Prattico‘, rientrato da poco dalla Nigeria dove è stato installato un piccolo impianto di accumulo energetico. Pratticò ha sottolineato come questi dieci anni siano solo un “primo step per un’azienda che ha ancora molto lavoro da fare”.

Nata nel 2015, si occupa di efficientamento energetico, progettazione e realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e di impianti tecnologici. “Un gruppo – e Pratticò ci tiene a precisarlo – cresciuto grazie al lavoro e alla passione di tanti giovani che hanno creduto e credono in questo progetto”. Oggi Replanet ha 15 dipendenti e si appresta ad assumerne ancora, e in 10 anni è riuscita a crescere arrivando ad un fatturato di 3milioni di euro. “Ma non sono i numeri di cui voglio parlare, ma dell’impatto positivo sulla società coinvolgendo le persone: dipendenti, clienti, fornitori, partner. Una gestione non verticale e gerarchica ma orizzontale, caratterizzata dallo spirito collaborativo e dalla crescita comune”.

“Oggi siamo qui, non per uno scoop ma per farvi percepire il silenzioso, ma potente, rumore delle foreste che crescono”. Pratticò ha spiegato come oggi sia possibile, grazie alle tecnologie, produrre energia nei luoghi in cui questa serve, e che non è necessario che l’energia si prodotta in un posto e portata in un altro”. Pratticò ha anche analizzato il lavoro fatto con il prof. Derchi di Ginevra, MTP – Massive Transformative Purpose – massivo e trasformativo: parla all’abbondanza e si trasforma grazie alla tecnologia”.

A portare i saluti del Comune di Cosenza, la direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, Marilena Cerzoso, archeologa, che ha messo in relazione il suo settore, l’archeologia, con l’innovazione e la civiltà sottolineando anche quanto la tecnologia consenta alle strutture museali e culturali, la diffusione e l’inclusione.

Il Centro per l’Impiego e le politiche attive 

Altro passaggio importante quello del dott. Giovanni Cuconato, che dirige il Centro per l’Impiego di Cosenza, spiegandone soprattutto la trasformazione: “Sono uffici di prossimità sul territorio. Una volta erano definiti “di collocamento” perché collocavano le persone. Questo concetto va via dal 2001 in poi perché dal collocamento si passa a servizi pubblici per il lavoro e alle politiche attive. Oggi lavoriamo per promuovere iniziative sul territorio e insieme alle aziende siamo una ‘rete’. Un lavoro che va dentro le aziende, le università e anche le scuole accompagnando i giovani al lavoro per educare all’occupabilità”.

“Il lavoro non si inventa e si crea con le opportunità e chi entra in un’azienda ne diventa parte integrante. Con il progetto IDO (Incontro tra domanda e offerta) la possibilità
è proprio di formare, di consentire l’acquisizione di qualifiche e di essere inseriti nella piattaforma “Incontriamoci” accompagnando i potenziali lavoratori”.

La ‘casa del Made in Italy’ anche in Calabria

Nel parterre dei relatori anche Giuseppe Sofia, della Direzione Generale per i servizi territoriali “Le case del Made in Italy” il quale si è nuovamente congratulato con Replanet per aver ricevuto, lo scorso anno, un riconoscimento importante come “eccellenza calabrese”. Il dott. Sofia ha ripercorso l’evoluzione del ministero ed il rapporto con le imprese nel corso degli anni, fino al 2023 e alla creazione del ministero delle Imprese e del Made in Italy, rivolgendo un “plauso – ha spiegato – ad un’azienda nella quale non c’è la visione gerarchica del lavoro, ma un modo di fare impresa che coinvolge i collaboratori; tutti parte attiva nel raggiungimento degli obiettivi”.

Giuseppe Sofia ha poi parlato della necessità che le imprese conoscano quelle che sono le opportunità offerte dal Governo e anche l’importanza che rivestono le “Case del Made in Italy”, utili ad avvicinare ancora di più l’ente di governo ai territori: “Un punto di accesso e strumento di raccordo messo a disposizione di imprese e cittadini”. Poi l’annuncio dell’apertura della prima Casa del Made in Italy in Calabria, il 30 settembre prossimo, a Reggio Calabria alla presenza del sottosegretario di Stato, Fausta Bergamotto.

Derchi: “lavorare tutti allo stesso livello. Imprese che diventano ecosistemi”

Nel parterre di relatori, anche il prof. Francesco Derchi, della Geneva Business School, impegnato ad orientare le imprese verso forme esponenziali, il quale ha mostrato, numeri e grafici alla mano, il concetto di organizzazione esponenziale che è anche l’approccio metodologico di come opera Replanet nel mercato, e che l’ha vista assistere a cambiamenti progressivi e radicali in diversi ambiti che coinvolgono ambiente, società e mercati.

Derchi ha sottolineato l’importanza di “pensare a nuovi modelli di vita che vedranno un giorno le persone non avere più costi energetici, perché l’energia la produrranno loro. Cosa sta succedendo oggi nel mondo? In questa settimana, l’ultima centrale a carbone inglese, verrà chiusa (la prima risale al 1882)”.

“I dati ci dicono che stiamo assistendo ad un’evoluzione che in termini di impatto, va dal concetto di “commodity” (energia che nasce per estrazione e che ha dei costi anche basati sull’andamento del mercato), alla “technology” (energia e tecnologia) disponibile e infinita che mostra costi decrescenti nel tempo”.

“L’energia sostenibile dunque costa meno, non impatta e questo cambia completamente le cose. E’ un nuovo paradigma, in cui i protagonisti sono l’intelligenza artificiale, la robotica, i droni… al fine di sviluppare opportunità potenzialmente infinite. Dobbiamo iniziare a pensare a nuovi modelli di vita e ci sono regioni che hanno grandi opportunità; in questa direzione le imprese si relazionano al cambiamento. L’organizzazione esponenziale dunque è un concetto che consiste nel riuscire ad allineare il proprio business sfruttando le tecnologie”.

L’attenzione sulle prossime sfide della green regeneration riguarda tutti e Replanet è mossa anche da iniziative che rivestono un ruolo nobile in ambito sociale. La recente esperienza che “ci rende orgogliosi ci ha visto andare in Nigeria e realizzare un impianto fotovoltaico, il primo di una serie, a batteria, per una primary e secondary school ed un ospedale. Questo consente a tanti ragazzi ad esempio, di poter studiare anche nelle ore serali piuttosto che di poter conservare del cibo… un piccolo impianto che per noi vuol dire “abilitare la rigenerazione”.

L’evento si è concluso con la presentazione della prima di una collezione di cartoline d’autore dell’artista Pierpaolo Nudi. La cartolina ‘zero‘, realizzata dall’esponente e fondatore della ‘Multivariarte’, sperimentatore di forme concettuali, che ha trasformato in ‘linea grafica’ i lavori di Replanet.

Fotogallery e Video – di Marco Belmonte

 

 

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