La Madonna del Pilerio, Cosenza celebra la sua santa patrona. Salvò la città da peste e terremoto
Cosenza celebra la sua santa patrona. Una devozione per la Madonna del Pilierio che ha origini lontanissime, fatte di date e avvenimenti, di tradizioni popolari ma soprattutto di fede e prechiera
COSENZA – Cosenza prega e festeggia oggi la sua santa patrona. Come ogni anno il 12 febbraio si celebra la Madonna del Pilerio, culto che si è radicato nel corso di cinquecento e passa anni di storia e vita cittadina. Una devozione che ha origini lontane, fatta di date e avvenimenti, di tradizioni popolari ma soprattutto di fede. La vergine protettrice di Cosenza, raffigurata in un’icona risalente al 1100, si trova conservata dal 1607 nella cappella appositamente costruita all’interno della cattedrale di Santa Maria Assunta e oggi sarà in processione per le vie della città. La Vergine del Pilerio Regina e Patrona della Città salvò Cosenza da una terribile pestilenza che mieteva vittime in tutto il meridione e nel cosentino nel 1576 e dal un rovinoso terremoto nel 1783
La terribile epidemia di peste su Cosenza
Correva l’anno 1576 quando una devastante epidemia di peste si abbatté sulla città di Cosenza mietendo numerose vittime. La popolazione, ormai decimata, visti gli infruttuosi tentativi di fermare l’epidemia, si rifugiò disperata nella religione. Mentre il popolo pregava la Madonna affinché fosse liberato dal terribile morbo, un fedele, rimasto anonimo, mentre pregava l’immagine dipinta su una tavola, notò, sulle guance dell’effige, una macchia che somigliava al bubbone della peste. Si gridò al miracolo allorquando realmente la peste sparì. La notizia si sparse immediatamente e una grande folla si recò ad ammirare con i propri occhi lo strano evento che venne interpretato come volontà della Vergine di accollarsi la malattia per liberare la popolazione.
La Madonna del Pilerio regina e patrona della città
Da quel momento, inspiegabilmente, i casi di peste a Cosenza iniziarono a diminuire e ciò venne interpretato come un vero e proprio miracolo. Dai paesi vicini iniziò un costante pellegrinaggio di fedeli che costrinse l’arcivescovo dell’epoca a costruire una cappella interamente dedicata alla venerazione della Vergine. Nel 1603 il vescovo Costanzo, proprio per facilitare l’afflusso dei fedeli, fece sistemare il quadro su un pilastro di fronte la porta piccola della chiesa. Da pilastro il nome è diventato “in pilerio” e da qui’ Madonna del Pilerio. Il dipinto venne poi collocato sull’altare Maggiore e, dopo quattro anni, sistemato nella cappella appositamente costruita. Il 17 aprile 1607, su richiesta unanime dei cosentini, l’Arcivescovo Costanzo incoronò la Vergine del Pilerio come Regina e Patrona della città.
Il rovinoso terremoto e i segni sul viso dell’immagine della Vergine
La festa patronale di Cosenza non viene celebrata l’8 settembre, data alla quale viene riconosciuta la Natività della Madonna del Pilerio, ma il 12 febbraio, per ricordare il rovinoso terremoto che colpì la città dei bruzi. Nel 1783, infatti, un violento sisma si abbatté su Cosenza provocando morti e feriti. In quella occasione si constatò un altro segno sul viso dell’immagine della Madonna. Furono da tutti notate delle screpolature che poi scomparvero ma non del tutto, una volta passato il pericolo. Infine a seguito del terribile terremoto i cosentini chiesero e ottennero dall’autorità ecclesiastica l’istituzione di una seconda festa, detta del patrocinio, in onore della Vergine da celebrarsi ogni anno il 12 febbraio.
A fare visita alla Madonna del Pilerio fu il 6 ottobre 1984, anche Papa Giovanni Paolo II nella sua visita in provincia di Cosenza. Pochi anni dopo, nel 1988, Mons. Dino Trabalzini, in chiusura dei festeggiamenti per l’anno Mariano, proclamò la Madonna del Pilerio Patrona Principale della Diocesi di Cosenza-Bisignano e ne confermò il titolo di “Patrona della Città di Cosenza”.