“La mia scuola ha una storia”: il progetto itinerante con le 4 scuole più antiche di Cosenza

Il progetto prevede quattro iniziative, all'interno di altrettante scuole della città, quelle con una storia più antica, per sensibilizzare gli studenti a conoscere le origini e le radici degli istituti

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COSENZA – Si chiama “La mia scuola ha una storia” ed è il progetto itinerante promosso dalla Commissione Cultura del Comune di Cosenza, presieduta dal consigliere Mimmo Frammartino, che ha incassato il beneplacito del Sindaco Franz Caruso e che questa mattina è stato illustrato durante una seduta dell’organismo consiliare alla quale ha partecipato anche il Vice Sindaco, Maria Locanto, in rappresentanza del primo cittadino.

Le 4 scuole più antiche della città di Cosenza

Il progetto prevede quattro iniziative, all’interno di altrettante scuole della città, quelle con una storia più antica, per sensibilizzare gli studenti a conoscere le origini e le radici degli istituti che frequentano con l’approfondimento delle figure storiche cui le stesse scuole sono intitolate. Le scuole prescelte da questa sorta di esperimento-pilota che è destinato ad estendersi anche ad altri istituti scolastici sono l‘Istituto “Lucrezia della Valle”, il Liceo Classico “Bernardino Telesio”, l’Istituto “Tommasi”e la scuola elementare “Carmela Borelli” nel quartiere Spirito Santo.

“Gli studenti hanno il diritto e dovere di conoscere la storia della propria scuola”

“Il programma – ha spiegato Mimmo Frammartino – nasce in collaborazione con l’Associazione italiana Parchi culturali (AIParc), sezione di Cosenza. L’idea di partenza è stata del Prof.Giuseppe Trebisacce, già ordinario di Storia della Pedagogia all’Università della Calabria. Gli studenti – ha ricordato Frammartino -hanno il diritto/dovere di conoscere la storia della propria scuola. Questa è, infatti, un’iniziativa che nasce proprio per implementare le conoscenze. Noi vogliamo che gli studenti si riapproprino della storia della propria scuola”. La prima tappa è fissata per mercoledì 12 marzo all’Istituto Lucrezia Della Valle. Seguiranno altre due tappe, in aprile, con le date in via definizione, al “Telesio” e al “Tommasi”. Chiuderà questo primo ciclo, l’incontro di maggio alla scuola elementare “Carmela Borelli”.

“Il dovere delle istituzioni, ma anche quello di noi tutti – ha detto nel suo indirizzo di saluto, la Vice Sindaca Maria Locanto, che ha partecipato all’incontro in rappresentanza del Sindaco Franz Caruso – è quello di non deludere le aspettative dei ragazzi e di essere autorevoli e testimoniare il nostro impegno, come amministratori e come genitori. Avere come interlocutori privilegiati i giovani deve essere l’obiettivo primario di un’Amministrazione perché noi dobbiamo guardare ad un mondo migliore che dovremo lasciare a chi verrà dopo di noi. Conoscere la storia della nostra città e quelle figure alle quali le nostre scuole sono intitolate – ha, infine, concluso Maria Locanto – va proprio nel solco di stimolare una conoscenza che ci porta ad avere consapevolezza di quello che noi siamo”. L’idea di proporre alle scuole più antiche della città la ricostruzione della loro storia è frullata in testa al Prof.Giuseppe Trebisacce, relatore del primo incontro di mercoledì 12 marzo all’Istituto “Della Valle”, sin dagli anni ’90. Trebisacce aveva concepito, con alcuni suoi collaboratori, l’idea di scrivere la storia della scuola cosentina e, in prospettiva di quella calabrese, utilizzando i materiali d’archivio.

“Sono fortemente convinto del fatto che questa iniziativa – ha detto, durante l’incontro a Palazzo dei Bruzi, il prof.Trebisacce – possa dare dei risultati, perché anzitutto permetterebbe agli studenti di acquisire una conoscenza più approfondita della dinamica storica perché una cosa è studiare la storia sui libri di testo, altra cosa è consultare i documenti originali, quelli di prima mano. L’allievo è, per alcuni pedagogisti, un piccolo storico che riesce ad impossessarsi delle modalità di scrivere la storia”. Trebisacce ha indicato anche altri obiettivi: la formazione della consapevolezza dell’importanza della conservazione del documento, il rafforzamento del senso di appartenenza e di identità, la possibilità, attraverso la ricostruzione della storia della scuola, di ricostruire anche quella della città. “E a dirlo – ha ricordato ancora Trebisacce -è uno storico di grande rilievo come Giuseppe Giarrizzo, dell’Università di Catania, che ha scritto un libro dal titolo “La storia della città attraverso la storia della scuola”, proprio perché le vicende scolastiche sono strettamente intrecciate con quelle della città”. Nel corso dell’incontro è intervenuta anche Rossana Perri, dirigente dell’Istituto “Lucrezia della Valle” che farà da apripista all’iniziativa.

“E’ un progetto – ha detto – che ha una grandissima valenza formativa, perché il recupero della documentazione è importantissimo in una fase come quella che stiamo vivendo, nella quale bisogna sempre di più discernere tra fonti autorevoli e quelle che tali non sono. Questo sarà l’inizio di un percorso di coinvolgimento delle scuole a più livelli che potrà avere anche un seguito nell’affidare alla cura delle scuole i quartieri nei quali le scuole insistono”.

E a questo proposito la dirigente Perri ha lanciato la proposta di consegnare alle cure degli studenti del “Della Valle” la rinnovata Piazza Amendola per creare una sorta di museo all’aperto delle opere prodotte dagli studenti. E un protagonismo attivo ai ragazzi delle scuole lo ha riconosciuto per il futuro il delegato del Sindaco all’Istruzione, Aldo Trecroci, che ha riproposto la candidatura di Cosenza a capitale della cultura, rendendo protagoniste proprio le scuole attraverso le esperienze di alternanza scuola-lavoro che potrebbero essere convogliate nello studio della storia di Cosenza, da quella urbanistica a quella filosofica e letteraria, alla storia dei personaggi più illustri, della musica o delle espressioni artistiche e delle attività produttive.

Per Massimo Ciglio, dirigente dell’Istituto comprensivo “Spirito Santo”, nel quale ricade la scuola elementare “Carmela Borelli” dove si chiuderà a maggio il primo ciclo di incontri, “l’iniziativa stimola certamente il senso di appartenenza e su questo non mancherà l’impegno di tutti”. Più complessa, a giudizio di Massimo Ciglio, potrebbe essere la fase successiva di approfondimento, per l’assenza di cospicue fonti d’archivio da consultare, come ad esempio le tesi di laurea sul tema. Altri contributi sono poi venuti dalle rappresentanti del Liceo Classico Bernardino Telesio, professoressa Francesca Mastrovito, referente del progetto per il suo liceo e dell’Istituto Tommasi, Nuccia Bonanno.

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