La Provincia di Cosenza ha ricordato Sergio Cosmai a 40 anni dal suo omicidio
Mammolenti: 'Cosmai, fu lasciato solo a combattere contro la criminalità organizzata, pagando appunto con la vita'
COSENZA – In occasione del 40mo anniversario dell’omicidio del direttore del carcere di Cosenza, Sergio Cosmai, avvenuto il 12 marzo 1985 per mano della criminalità organizzata, la Provincia di Cosenza ha organizzato un incontro commemorativo, alla presenza di istituzioni civili, militari e di numerose scolaresche, per ricordarne la figura. Tra i relatori, oltre alla presidente della provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, il neo procuratore della repubblica di Cosenza, Vincenzo Capomolla, il direttore del Carcere di Cosenza, Maria Luisa Mendicino, il giornalista Arcangelo Badolati, Ercole Giap Parini, direttore del Dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Unical e Domenico Mammolenti, stretto collaboratore di Sergio Cosmai, negli anni 80.
Un emozionato Mammolenti, ha ricordato quello di Sergio Cosmai, e quello di Giuseppe Salvia nel 1981, vice direttore del Carcere di Poggioreale, ucciso su ordine di Raffaele Cutolo, furono i primi due di mafia che attentarono alla Stato, ribadendo come Sergio Cosmai, “fu lasciato solo a combattere contro la criminalità organizzata, pagando appunto con la vita“.
“I contesti carcerari dell’epoca in cui ha operato Sergio Cosmai – ha dichiarato invece il neo procuratore della Repubblica Vincenzo Capomolla – erano particolarmente difficili. In quello cosentino poi và ricordato come prima nel vecchio carcere e poi in quello nuovo si erano registrate situazioni, verso le quali il direttore Sergio Cosmai, cercò in tutti i modi di ristabilire le regole, eliminando i privilegi di cui potessero godere esponenti della criminalità organizzata del territorio che lui aveva imparato a conoscere. Perciò, è una testimonianza della quale dobbiamo fare tutti quanti tesoro in ogni momento dell’esercizio della nostra attività professionale”.