L’allarme: «la voragine dell’Inrca di Cosenza (17 milioni) sia a carico della Calabria e non dalla Marche»
La consigliera regionale Pd delle marche Vitri «la Regione Calabria si assuma la responsabilità di quel debito e faccia rientrare l'Inrca di Cosenza nella gestione sanitaria accentrata affinché non siano i marchigiani a pagare per il debito maturato in Calabria».
COSENZA- «Il debito della sede periferica calabrese dell’Inrca, oltre 17 milioni di euro, rischia di gravare sulla sede principale dell’Inrca ad Ancona e dunque sulle Marche». Il monito viene lanciato dalla consigliera regionale del Pd Micaela Vitri in merito all’Istituto di ricerca e cura specializzato in geriatria che ha anche due sedi fuori regione a Casatenovo (Lecco) e a Cosenza in Contrada Muoio Piccolo.
«Chiedo se è giusto che i marchigiani paghino pure il debito della sanità calabrese – afferma Vitri – Io credo di no e sembra quasi assurdo invece è quello che sta per accadere nella nostra regione. La sede calabrese ha continuato ad accumulare debiti fin dall’inizio tanto che nel 2018 la giunta precedente (di centrosinistra guidata da Luca Ceriscioli, ndr), con un accordo transattivo, ha fatto in modo che il debito fosse saldato direttamente dalla stessa Regione Calabria. Dal 2019 però, quando si è ripartiti da zero, – prosegue – la situazione non è migliorata ma peggiorata con una vera voragine: un buco arrivato ad oltre 17 milioni di euro».
«Il problema diventa ancora più grave e pesa sui marchigiani perché la Regione Calabria ha iniziato a lavarsi nelle mani – afferma la consigliera regionale Pd Marche -, ha escluso cioè l’Inrca dalla Gsa, la Gestione sanitaria accentrata, prevista a livello nazionale dalla normativa nazionale quando una Regione si occupa di quell’Istituto sanitario. La conseguenza – secondo Vitri – è che ora quel debito ricade su tutta l’Inrca e non lo pagherà la Regione Calabria. Per cui chi dovrà pagare è l’Inrca anconetana con le tasse dei marchigiani. Per questo chiedo e continuerò a chiedere al presidente Acquaroli – conclude la consigliera del Pd – di trovare al più presto un accordo con il suo collega, il presidente della Regione Calabria, che tra l’altro è dello stesso colore politico, affinché con una transazione, un accordo transattivo, la Calabria si assuma la responsabilità di quel debito e faccia rientrare l’Inrca calabrese nella gestione sanitaria accentrata, affinché non siano i marchigiani a pagare per il debito maturato in Calabria».