Le cosentine ritratte da Warhol ignorate dalla mostra di Pop Art a Rende
Aprirà al pubblico il 25 gennaio. Racconta il rapporto tra Warhol e l’Italia, ma dimentica che l’unico ritratto che fece a madre e figlia è di due cosentine
RENDE (CS) – Nuova esposizione di Andy Warhol a Rende. Artista apprezzato a livello mondiale per aver trasformato in opere oggetti di uso quotidiano, vanta un legame particolare con la Calabria e la città di Cosenza. La mostra “Andy Warhol-Pop Art Revolution” aprirà al pubblico il 25 Gennaio al Museo del Presente, nei pressi del parco commerciale Metropolis.
L’unico ritratto di madre e figlia è di due cosentine
Patrocinata dal Comune e finanziata con fondi del Piano per l’Arte Contemporanea erogati dal Ministero della Cultura per valorizzare il territorio, per ora nel suo allestimento paradossalmente sembra non prevedere riferimenti al suo rapporto con la provincia cosentina. Eppure “l’unica immagine di madre e figlia che Warhol dipinse è proprio quello di due cosentine, – ricorda il mecenate Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona – considerato uno dei capolavori. Si tratta del doppio ritratto di Lisa e Tina Bilotti che si trova al Museo Bilotti a Villa Borghese a Roma dove non è ad oggi pervenuta alcuna richiesta di prestito”.
I progetti di Warhol a Cosenza
La mostra, come precisano in una nota organizzatori e curatori (Gianfranco Rosini – Rosini Gutman Collection – Iconars; Mazinga Eventi – Art Exhibition; Marilena Morabito) ripercorre la carriera di Warhol, il rapporto con l’Italia, i ritratti di Marilyn, Elvis, Liz Taylor, Liza Minnelli e la sua attività di graphic designer. “Peccato – dice amareggiato Bilotti – che la mostra escluda il nostro territorio. È bene non dimenticare che Carlo Bilotti negli anni Sessanta nelle cartiere e altre industrie di famiglia aveva maturato tra Cosenza e Rende l’applicazione dell’arte all’imprenditoria. Un concetto rivoluzionario nato nel nostro territorio che svilupperà con Warhol.
I legnami e le segherie dai latifondi silani, i feltrifici, la liquirizia, i pomodori in scatola, i laterizi, la seta e i saponifici della civiltà industriale della nostra città hanno stimolato Bilotti e Warhol a sperimentare moderne forme di arte con una serie di celebri esposizioni che hanno radici qui. Di cui nella nuova mostra che sarà inaugurata tra qualche giorno non c’è nessuna citazione”.
Warhol al Castello di Rende
L’idea vincente di unire arte e impresa induce Carlo Bilotti, presidente della Pierre Cardin, a chiedere ad Andy Warhol di disegnare qualcosa che rappresenti i profumi del marchio. “Il risultato – racconta Roberto Bilotti – andò oltre l’idea di marketing, era un’opera d’arte: quadri con mimosa e ylang ylang da cui si ricavano le essenze. In più mio zio voleva creare su un colle a Carolei una cappella come luogo di arte e meditazione in senso laico. Il progetto è stato disegnato da Warhol ed è conservato all’Andy Warhol Museum Pittsburg, ma anche questo è stato ignorato”. L’evento “Andy Warhol-Pop Art Revolution” fungerà di certo da attrattore per gli appassionati di arte che, se ben informati, una volta arrivati in città potranno raggiungere il castello e visitare anche la mostra permanente di opere e foto di Andy Warhol (gratuita) al Museo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona del centro storico di Rende. Al momento però delude per la mancata risposta alla missione di valorizzare il territorio, oscurandone così la memoria.