Malaria, torna dal Congo e muore. Attesa per i risultati dell’altra persona dimessa dall’Annunziata

E' risultato positivo alla malaria l'uomo che in Veneto è morto dopo il ritorno da un viaggio in Congo, mentre si attendono i risultati delle analisi relative alle altre due persone ricoverate in Toscana e a Cosenza al rientro dallo stesso Paese africano, entrambe guarite e dimesse

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ROMA – E’ risultato positivo alla malaria l’uomo che in Veneto è morto dopo il ritorno da un viaggio in Congo, mentre si attendono i risultati delle analisi relative alle altre due persone ricoverate in Toscana e in Calabria (all’ospedale di Cosenza) al rientro dallo stesso Paese africano, entrambe guarite e dimesse. Nel frattempo il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha detto, nel Question time, che è stato costituito un ristretto gruppo di coordinamento relativamente alla malattia che sta colpendo il Congo, e che è in atto un monitoraggio costante della situazione nazionale per quanto riguarda l’influenza aviaria. E ha annunciato un piano quinquennale sulle pandemie respiratorie. I risultati delle analisi condotte dall’Istituto Spallanzani sull’uomo morto in Veneto al ritorno dal Congo hanno evidenziato la presenza dell’agente responsabile della malaria, il plasmodium falciparum. “Le stesse analisi hanno escluso la presenza di altri agenti patogeni e virali co-infettanti”, ha rilevato ancora lo Spallanzani.

Ciriani: “L’Iss monitora costantemente la situazione”

“L’Istituto Superiore di Sanità monitora costantemente la situazione”, ha detto Ciriani, ed è “stato costituito un ristretto gruppo di coordinamento e, in attesa di indicazioni da parte delle autorità sanitarie internazionali, sono in via di definizione indicazioni per la tempestiva individuazione sul territorio nazionale di possibili nuovi casi”. Si lavora, ha proseguito il ministro, anche al “Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico”, del quale “è in corso di definizione in questi giorni una versione aggiornata rispetto alla precedente bozza, già trasmessa alla Conferenza Stato-Regioni”. Per l’attuazione del Piano a livello Regionale, ha aggiunto, il disegno di legge di bilancio all’esame della Camera prevede 50 milioni per il 2025, 150 milioni per il 2026 e 300 milioni l’anno dal 2027.

Sull’influenza aviaria, Ciriani ha detto che “la situazione viene costantemente monitorata su tutto il territorio nazionale attraverso un sistema capillare di sorveglianza dei virus respiratori (RespiVirNet) che si basa sulle rilevazioni dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei laboratori di riferimento regionale”. Sempre sull’influenza aviaria Ciriani ha rilevato che “è stata realizzata una ‘valutazione del rischio’ che ha confermato come, in relazione alle evidenze al momento disponibili, le infezioni umane da influenza aviaria rimangono rare e come, per i virus presi in considerazione, non vi siano evidenze che essi siano responsabili di eventi di trasmissione da uomo a uomo”. Il ministro ha comunque ricordato che “il ministero della Salute ha fornito alle Regioni e alle Province autonome indicazioni per la gestione dei casi sospetti e positivi e per l’effettuazione dei controlli sanitari nell’avifauna selvatica e in alcune specie di carnivori, nonché indicazioni generali per la prevenzione dell’infezione nell’uomo” e che “le Regioni sono state invitate ad acquisire l’elenco dei lavoratori o comunque delle persone esposte ai focolai riscontrati e a eseguire in tali casi appositi test diagnostici”. Ciriani ha infine annunciato un Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria”, che sarà “adottato a breve, dopo l’esame da parte della Conferenza Stato-Regioni”.

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