Malarintha, nessun accordo collusivo sul centro anziani. E i lavori erano a carico del Comune: prosciolti
La difesa ha dimostrato non vi fu nessun accordo collusivo per l’aggiudicazione alle due Onlus “Con Paola” e “San Biagio” del centro Anziani di contrada Tocci e che i lavori eseguiti sulla struttura di proprietà comunale erano a carico dell’Ente in quanto straordinari e strutturali. Il Gup ha prosciolto tutti gli imputati
RENDE – Tra le contestazioni dell’inchiesta Malarintha di Rende, che ieri ha portato ad una raffica di assoluzioni e proscioglimenti da parte del Gup di Cosenza in abbreviato, compreso l’ex sindaco Marcello Manna, c’erano anche presunte irregolarità sulla gara d’appalto relativa all’affidamento in concessione del servizio di gestione del centro anziani con funzione di centro diurno e casa di riposo, di Contrada Tocci. I fatti contestati si riferiscono al novembre del 2019 e, secondo gli l’accusa, l’aggiudicazione dell’appalto avvenne con un accordo fraudolento, la falsificazione di atti pubblici e turbativa d’asta, per favorire le onlus “Con Paola” e “San Biagio Onlus”.
Malarintha le accuse sulla modifica della clausola del bando
In particolare l’ex assessore alle politiche sociali del Comune di Rende Annamaria Artese e il dirigente e responsabile della centrale unica di committenza Francesco Minutolo, avrebbero modificato, attraverso il contratto di concessione, la clausola del bando di gara che poneva i lavori di completamento e adeguamento della struttura a carico degli aggiudicatari, ponendoli, invece, come interventi di manutenzione straordinaria di competenza del Comune.
I costi sarebbero stati poi scomputati dal canone annuo dovuto. Un accordo illecito, secondo l’accusa, che venne recepito e approvato con delibera comunale del 30 dicembre 2019. Pe l’accusa si trattava di lavori artatamente indicati come “necessari” a seguito di infiltrazioni d’acqua provenienti dalla copertura e derivanti da perdite rilevate nei servigi igienici. Ma, in realtà, infiltrazioni e perdite idriche erano giù sussistenti e note a tutti i soggetti coinvolti già nel periodo aprile e giugno 2019.
Nessun accordo collusivo e lavori straordinari a carico del Comune
La difesa degli imputati ha smontato le tesi accusatorie evidenziando che non vi fu nessun accordo collusivo per l’aggiudicazione dell’appalto e che i lavori, eseguiti sulla struttura di proprietà comunale dove si esercita la casa di riposo e il centro diurno per anziani, erano totalmente a carico del Comune in quanto “lavori straordinari”, “strutturali” e comunque non previsti dalla normativa regionale vigente in tema di adeguamento funzionale di una struttura per l’esercizio di attività socio-assistenziale.
Accolte le tesi difensive: prosciolti gli imputati
Nell’udienza di ieri il Gup, riservandosi di depositare le motivazioni, ha accolto in pieno le tesi difensive e prosciolto dalle accuse Antonio Castiglione e Rosaria Carmela Morrone (difesi dagli avvocati Nicola Cellini e Michele Franzese), Anna Maria Artese (difesa dall’avvocato Giorgio Misasi), Giovanni Mazzuca (difeso dagli avocati Celestino Ugo Luciano e Fabio Bonofiglio) e Francesco Minutolo (difeso dagli avvocati Marco Facciolla e Francesco Muscatello).