Mario Occhiuto e la contestazione della Corte dei Conti, Antoniozzi: “serve separare i poteri”
Il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera interviene a proposito della richiesta di sanzione giunta dalla magistratura contabile nei confronti dell'ex sindaco di Cosenza e di altri amministratori
COSENZA – “Non ho letto le contestazioni della Procura della Corte dei conti nei confronti del senatore Mario Occhiuto ma mi pare di capire che esse riguardino aspetti tecnici sui quali il potere politico dovrebbe avere meno responsabilità possibili”. Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi a proposito della richiesta di sanzione giunta dalla magistratura contabile nei confronti dell’ex sindaco di Cosenza e di altri amministratori, nel periodo dal 2005 al 2018.
Non mi pare che le contestazioni riguardino aumento della spesa ma incapacità di recuperare tributi: se dessimo un’occhiata alle città italiane troveremmo il 99% della identica situazione. Gli organismi politici danno l’indirizzo poi spetta ai tecnici fornire le soluzioni – dice Antoniozzi – e anche fare le osservazioni giuste per porre dei freni. Riguarda Occhiuto ma anche altri sindaci calabresi e meridionali – prosegue Antoniozzi – la gran parte dei quali alle prese con predissesto e dissesto.
Io sono certo che Mario Occhiuto saprà dimostrare la sua estraneità ad ogni addebito nel corso dei due gradi di giudizio – dice Antoniozzi – ma mi perplime che la nostra legislazione dia responsabilità alla classe politica non tenendo conto del principio della separazione dei poteri. Non possiamo pensare che un sindaco o un assessore abbiano le competenze che sono proprie dei tecnici – conclude Antoniozzi – e nel passato i governi hanno privilegiato le città metropolitane che sarebbero finite tutte in dissesto senza le leggi speciali e anche questo dovrebbe indurre a una riflessione reciproca”.