Montalto Uffugo, l’ultimo saluto a Francesco Manica: un soffio di musica e passione volato in cielo
Con la musica e il canto trasmetteva emozioni. Oggi a Montalto l'ultimo saluto al 36enne scomparso dopo aver combattuto contro la sua malattia. Numerosi i messaggi di cordoglio per ricordarlo
MONTALTO UFFUGO (CS) – Saranno celebrati oggi alle 15.30 nella Chiesa della SS Trinità a Montalto Uffugo i funerali di Francesco Manica, 36 anni, strappato alla vita dopo aver combattuto con tenacia una lunga malattia, la distrofia muscolare. Dolore e la tristezza sui social per la sua morte. In tanti infatti, ricordano la sua voce, la sua gentilezza, la sua forza d’animo che come una dolce melodia, continuerà a risuonare nei cuori di chi lo ha conosciuto. Un ragazzo dall’animo sensibile, sempre pronto a regalare un sorriso. Proprio quell’amore per la musica lo aveva portato a suonare, incidere, cantare, esibirsi e regalare magia e forza a chi lo ascoltava.
Commovente il ricordo del suo amico Matteo: “Ho scritto per te, ma oggi non so scrivere di te. Non mi sembra ancora vero di averti perso e non so se mi abituerò mai all’idea. È un dolore troppo grande per riuscire a parlare e dire esattamente cosa eri per me. Vorrei tanto che quello che sto scrivendo adesso fosse il testo del tuo prossimo singolo e non un messaggio di addio”. “Sei stato la voce delle mie parole, l’amico dalle mille passioni in comune”.
Tutti i suoi amici ricordano con lui i momenti vissuti insieme. Il 26 gennaio scorso aveva festeggiato il suo 36º compleanno postando sui social due foto per ringraziare quanti gli volevano bene. Davanti a lui le candeline, e una torta rossoblu dedicata ad un’altra passione, il Cosenza Calcio.
Qualche giorno prima, aveva ringraziato i medici e i sanitari del reparto U.T.I.C. di cardiologia, e la degenza di cardiologia dell’ospedale Annunziata di Cosenza che lo avevano curato per uno scompenso cardiaco e per ringraziare il personale sia medico che infermieristico. “Come dico sempre io, non basta solo svolgere il proprio lavoro ma l’empatia verso il paziente è alla base di tutto, questo è quello che hanno avuto tutta l’equipe nei miei confronti e ne sono rimasto stupito”. Francesco si è spento in ospedale, lasciando il papà Salvatore, la mamma Giuseppina, la sorella e il fratello, Rita e Michele. Tutti lo porteranno nel cuore quale esempio di resilienza, di passione e di amore per la vita.Â