Neonata rapita a Cosenza: Valeria dimessa dal Sacro Cuore, tra sorrisi e voglia di serenità
Decine di giornalisti hanno atteso la loro uscita dalla clinica Sacro Cuore. "Vogliamo solo riposare. Ringrazio i miei angeli" riferendosi alle poliziotte della Squadra mobile
COSENZA – In quella clinica Valeria, 28 anni, era entrata qualche giorno fa con il marito e i familiari, per dare alla luce la sua piccolina, Sofia. Stamattina, uscita dal Sacro Cuore, è stata letteralmente assediata dai giornalisti e dai reporter. In mezzo infatti, c’è la drammatica vicenda di cui è stata vittima, insieme a Federico, del rapimento della figlia. Tre ore sembrate un’eternità, fatte di angoscia, paura, ansia per le sorti della loro bambina, appena venuta al mondo.
Stamattina Valeria e Sofia, insieme a papà Federico hanno lasciato la clinica, sono state dimesse e possono tornare a casa per tentare di riacquistare un po’ di serenità insieme al fratellino maggiore di Sofia, un ometto di 6 anni. Un lieto fine che restituisce un sorriso, lo stesso che la giovane mamma mostra timidamente all’uscita della casa di cura, dopo aver affrontato momenti di puro terrore.
Poche le parole affidate ai giornalisti da parte della mamma di Sofia: «vogliamo solo riposare, ringrazio le forze dell’ordine, i cittadini e i medici del Sacro Cuore. Io mi sto riprendendo». Una cronista le chiede se conosceva Rosa, lei risponde decisa «No, assolutamente non so chi sia». E’ Federico, accompagnato da uno dei proprietari della clinica, Saverio Greco, a portare con sè la piccola mentre Valeria, visibilmente sofferente in volto è sorretta da un altro dei proprietari della clinica, Giancarlo Greco.
Ancora una volta la squadra mobile di Cosenza è al fianco di questa famiglia, e accompagna la donna verso l’auto che la porterà finalmente a casa. I due genitori, provati dalle ultime ore, regalano un sorriso e vanno via allontanandosi dai riflettori sperando possano vivere questi momenti in pace e serenità. Questo è l’augurio che la redazione di Quicosenza fa a lei, a Federico alla sua bimba e al fratellino maggiore.