Neonata rapita, il racconto di una vicina di casa di Rosa in un messaggio audio «lui non sapeva nulla»
«Domenica abbiamo fatto più di trecento dolci, le bomboniere». Poi è arrivata «la fine del mondo». Rosa avrebbe detto riferendosi al marito: “Non c’entra niente, glielo avrei confessato stasera che era una femminuccia”»
COSENZA – I familiari di Federico Cavoto e Valeria Chiappetta, genitori di Sofia, alla notizia della scarcerazione di Moses Omogo Chidiebere si chiedono “come può essere dichiarato estraneo?”. La famiglia della coppia non crede all’estraneità dell’uomo “temiamo che il prossimo passo sarà quello di dichiarare Rosa Vespa inferma di mente, facendo in modo che anche per lei si aprano le porte del carcere”.
Intanto sulle chat di Whatsapp nelle ultime ore, circola un messaggio audio; si intuisce che a parlare è una vicina di casa di Rosa Vespa. La donna racconta i preparativi per la festa del neonato: «Domenica abbiamo fatto più di trecento dolci, le bomboniere. Abbiamo aggiustato la carrozzina perché diceva – riferendosi a Rosa – che andava a prendere il bambino che aveva il Covid. Lei era tornata a casa dalla clinica e diceva che glielo avrebbero dato quel giorno. Per le scale abbiamo buttato i confetti, sono andata a comprare i migliori confetti che c’erano».
La donna spiega di essere stata invitata ad entrare ma lei avrebbe rispoto alla nonna: «Ti ho aiutato tutto il giorno, ora godetevi voi il bambino». Poi ad un tratto è accaduta quella che lei definisce «la fine del mondo». «Mi chiamano quelli del piano di sotto per dirmi che su Facebook c’era questa cosa – riferendosi al rapimento -. Ho sentito un rumore forte, ed era la polizia che non ha suonato per farsi apire il portone ma lo ha forzato». La signora, alla fine del suo audio, incredula, parla di Rosa «L’abbiamo cresciuta, sono 40 anni. E’ una ragazza laureata e lui non c’entra nulla. Lei l’ha detto: “Non c’entra niente, glielo avrei confessato stasera che era una femminuccia”».