“Nessun dorma!”: al teatro Rendano di Cosenza l’opera “Turandot” di Giacomo Puccini

L'opera concluderà la 59ma stagione lirica del teatro "Rendano" di Cosenza che quest'anno ha avuto come filo conduttore "la favola in musica"

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COSENZA – Per chiudere il cartellone operistico del Rendano il direttore artistico della stagione, Luigi Stillo, in omaggio al centenario della morte di Giacomo Puccini, ha puntato su “Turandot”, capolavoro del compositore toscano che fu anche l’ultima opera da lui composta. La “prima” di “Turandot” è in programma al Rendano giovedì 19 dicembre, alle ore 20.30, con replica sabato 21 dicembre, sempre alle ore 20.30. L’anteprima per le scuole è, invece, in programma domani, mercoledì 18 dicembre, alle ore 10,00, mentre alle 18,00 dello stesso giorno è prevista una presentazione musicologica dell’opera.

Il Rendano di Cosenza coproduce l’opera insieme all’Associazione Euritmus di Rovereto (che è capofila) e all’Ente Luglio musicale trapanese.

“La versione che sarà rappresentata al Rendano – spiega il maestro Luigi Stillo – è quella che venne completata nel finale dal compositore Franco Alfano“. Sul finale di Turandot, Puccini aveva lavorato per un anno intero, senza riuscire a trovare, però, una soluzione drammaturgica che lo soddisfacesse. Un finale che, a causa del sopravvenire della malattia prima e della successiva morte del compositore poi, non venne mai scritto. “La leggenda vuole – spiega ancora Luigi Stillo – che alla scrittura dell’aria di Liù, il compositore muoia. E nelle rappresentazioni consuete, il finale è rispettoso della morte del compositore. Nella versione che andrà in scena al Rendano si privilegia, invece, il finale di Alfano con tanto di happy end e di trionfo dell’amore”.

La regia della “Turandot” in scena al Rendano è del veronese Marco Vinco che, dopo essere stato direttore del Teatro Salieri di Legnago e della Fondazione Antonio Salieri, proprio nei giorni scorsi, mentre guidava le prove dell’opera al “Rendano” è stato nominato direttore artistico dello “Sferisterio” di Macerata. Vinco ha immaginato la sua versione di “Turandot” come percorsa da spiriti che aleggiano attorno ai personaggi principali. Altro elemento scenico, ma anche drammaturgico, sono le maschere che devono svelare gli enigmi. Il regista ha pensato a figure che volteggeranno nell’aere e che raffigurano anche le anime che si muovono intorno a una storia che, come sappiamo, è molto intricata. Figure animate da ballerini (quelli della Compagnia “Create Danza”, con le coreografie di Filippo Stabile), ma anche da mimi e figuranti.

Menzione a parte merita il maestro concertatore e direttore d’orchestra che guiderà i circa 60 elementi dell’Orchestra Sinfonica Brutia. Si tratta di Andrea Sanguineti, bacchetta di tutto rispetto per essere il direttore musicale dell’Aalto Theater di Essen in Germania e della Filarmonica della stessa città tedesca. Direttore carismatico, di grande musicalità, è ospite in molte importanti orchestre e teatri d’opera europei. Vive stabilmente in Germania, anche se è originario di Santa Margherita Ligure. Le scene e i costumi sono di Danilo Coppola che cavalca una sorta di indeterminatezza, escludendo volutamente i toni forti e accesi, anche per riflettere lo stato d’animo della protagonista protesa verso la sua trasformazione, dalla perfidia iniziale all’umanizzazione di quella donna che è anche capace di amare.

Nel cast vocale, se il ruolo principale è appannaggio del soprano Maria Tomassi, vincitrice di numerosi concorsi internazionali, compreso il prestigioso “Toti Dal Monte”, e che ha perfezionato le sue qualità vocali con il soprano Renata Scotto, la guest star di questo allestimento in scena al Rendano è senza dubbio il tenore Gianluca Terranova, che manca dal teatro cosentino dal 2000, quando cantò nella “Gina” di Francesco Cilea e che è noto al grande pubblico per la sua interpretazione del grande cantante lirico Enrico Caruso nella fiction tv di Stefano Reali, “Caruso, la voce dell’amore”.

Terranova è stato diretto da importanti direttori d’orchestra come Claudio Abbado, Gianandrea Noseda e Gianluigi Gelmetti. Completano il cast, la cantante giapponese Yasko Sato, i cosentini Luca Bruno (Ping) e Saverio Pugliese (Pang), Marco Miglietta (Pong), Alberto Comes (Timur), Pietro Di Paola (l’imperatore Altoum), Alberto Munafò Siragusa (Mandarino) e Fan Jiacheng (il principe). Il Coro Lirico Siciliano è diretto da Francesco Costa, mentre il Piccolo Coro del Teatro Rendano è diretto da Maria Carmela Ranieri. In scena, anche la Banda di palcoscenico, diretta dal maestro Francesco Di Rende. In totale fa più di 150 unità artistiche per un allestimento sicuramente da non perdere.

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