Nuova struttura di cardio-chirurgia a Cosenza. Ma da Catanzaro scoppia la polemica

Suscita polemica la notizia della presenza, all’interno dell’atto aziendale presentato all’Ospedale dell’Annunziata, della voce relativa ad una nuova struttura complessa affidata al professore Daniele Maselli

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COSENZA – La notizia della nascita di una struttura di Cardio-Chirugia all’ospedale di Cosenza fa puntare i piedi al capoluogo di Regione, con diversi politici che intervengono sulla questione e sui mancati interventi a Catanzaro.

Tallini: «Si spoglia un Santo per vestirne un altro»

Si spoglia un santo (Catanzaro) per vestirne un altro (Cosenza). C’è una coincidenza più che sospetta tra il mancato accreditamento di cardiochirurgia al Sant’Anna Hospital, favorito dalle speculazioni su una vicenda giudiziaria molto complessa, e l’annuncio della nascita della cardiochirurgia all’ospedale dell’Annunziata. A dirlo è l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria Mimmo Tallini.

«La cardiochirurgia al Sant’Anna – aggiunge – era l’ultimo ostacolo per questa ennesima, spericolata operazione che indebolisce ulteriormente il capoluogo e il suo sistema sanitario che doveva essere un fiore all’occhiello per tutta la Regione. Potendo la Calabria contare su sole tre unità di cardiochirurgia ed essendo operative quelle al Policlinico e al Gom di Reggio, l’unico modo per fare partire Cosenza era quello di “fare spazio” e quindi di cancellare l’accreditamento all’eccellenza privata di Catanzaro. Non è nemmeno un caso che a Cosenza si siano trasferiti due eccellenti professionisti, Indolfi e Maselli, che per lungo tempo hanno operato nella nostra città.

Non posso però tacere davanti a questo disegno che nel giro di pochi anni, con la complicità silente di tutti i consiglieri regionali, di centrodestra e di centrosinistra, è stato portato avanti per smantellare il nostro sistema sanitario e anche cancellare l’unicità della nostra facoltà di medicina. Tutti colpevoli e tutti complici. Si dovevano fare le barricate – conclude Tallini – e invece assistiamo ad un silenzio assordante ed imbarazzante».

Alecci: «Non è questione di campanilismo»

“Ho letto con molto interesse la notizia della presenza, all’interno dell’atto aziendale presentato presso l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, della voce relativa ad una nuova struttura complessa di cardio-chirurgia affidata al professore Daniele Maselli. Saranno 14 i posti letto della nuova struttura che dovranno fungere da riferimento ad una provincia di circa 700.000 abitanti. Certamente una buona notizia per l’intera sanità regionale. Ma, contestualmente, ciò non deve mettere assolutamente in dubbio lo sviluppo e gli investimenti relativi all’Azienda Ospedaliera-universitaria di Catanzaro. Così come non può passare sotto silenzio la situazione di stallo in cui si trova attualmente il Sant’Anna Hospital”. Lo dichiara in  una nota il consigliere regionale Ernesto Alecci.

“Certamente non è giusto racchiudere la vicenda in un mero atto di campanilismo, perché la salute dei calabresi non ha colore, non ha ideologia, non appartiene ad alcun partito o territorio. Proprio oggi, infatti, il portale “MICURO” certificava come la Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “R. Dulbecco” di Catanzaro sia stata considerata per il terzo anno consecutivo tra le prime in Italia (settima su 93 strutture disponibili) sia per numero di interventi eseguiti ma soprattutto per sopravvivenza a 30 giorni dall’intervento (98,77%) superando i valori di riferimento nazionali. Un patrimonio importantissimo, che deve essere assolutamente valorizzato e sviluppato ulteriormente.

Per quanto riguarda il Sant’Anna, negli anni la struttura ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano per la cura delle patologie cardiache, un polo d’eccellenza che ha rappresentato un punto di riferimento anche per numerosi pazienti provenienti da regioni limitrofe alla Calabria, e che attualmente si trova in un “limbo istituzionale” per motivi assolutamente estranei all’attività strettamente medica del Centro. Senza dimenticare il rischio della perdita definitiva di centinaia di posti di lavoro, con centinaia di famiglie che aspettano con ansia evoluzioni positive sull’attività della struttura. Pertanto, mi auguro che, al di là delle anticipazioni e delle notizie giornalistiche, già dai prossimi giorni si possa far chiarezza sul futuro del Sant’Anna e sulla volontà di continuare ad investire anche sull’Azienda Dulbecco di Catanzaro, riferimenti importantissimi per tutta l’area centrale della Calabria e oltre.

 

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