Occhiuto commissario del sistema ospedaliero. Ciacco “commissario di se stesso, siamo alla farsa”
Giuseppe Ciacco, Consigliere Comunale e Provinciale di Cosenza "Occhiuto in primis diceva che eravamo alla viglia dell’uscita dal Commissariamento e invece si raddoppia il Commissariamento"
COSENZA – “Se in politica il pudore fosse un valore, il Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto dovrebbe dimettersi, seduta stante, dalla carica di commissario ad acta della sanità“. È quanto scrive in una nota Giuseppe Ciacco, Consigliere Comunale e Provinciale di Cosenza dopo la notizia che il Governatore Occhiuto è stato nominato commissario delegato per l’attuazione degli interventi sul sistema ospedaliero calabrese, su disposizione del capo della protezione civile, Fabio Ciciliano, e fa seguito al decreto emanato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri che per gli ospedali regionali ha dichiarato lo stato d’emergenza di 12 mesi.
“Infatti, costui, venerdì scorso è stato impietosamente sbertucciato dal suo stesso fuoco amico – attacca Ciacco – allorché il Consiglio dei Ministri, presieduto da Giorgia Meloni, all’unanimità, ha dichiarato lo stato di emergenza per il sistema ospedaliero della Calabria. Questa dichiarazione, al di là delle buffe pezze a colori, da una parte ha, clamorosamente, sbugiardato le menzognere rassicurazioni del governatore e, dall’altra parte, ha certificato, brutalmente, il disastroso fallimento del Commissario ad acta della sanità calabrese, alias Roberto Occhiuto, il quale, tra le funzioni commissariali assegnategli, aveva, proprio e specificatamente, la realizzazione dei nuovi ospedali”.
“Insomma – prosegue Ciacco – il governo nazionale ha decretato, qui in Calabria, sul terreno del governo della sanità, la patetica disfatta della gestione commissariale. Sennonchè, adesso, si è toccato il ridicolo, allorché il capo del dipartimento della protezione civile, sulla scorta della dichiarazione dello stato di emergenza, ha nominato commissario delegato lo stesso Occhiuto. Siamo alla farsa: dicevano, Occhiuto in primis, che eravamo alla viglia dell’uscita dal Commissariamento e invece si raddoppia il Commissariamento. Siamo alla farsa: un Commissario, Occhiuto, dichiarato fallito viene nominato Commissario di sé stesso. Siamo alla farsa: Occhiuto è, insieme controllore e controllato. E, tuttavia si tratta di una farsa assai inquietante”.
“E si, perché Occhiuto, nella sua qualità di commissario delegato, disporrà di un budget pari a circa un miliardo e mezzo e di euro. Non si scherza: un miliardo e mezzo di euro. Un oceano di denaro che il commissario delegato potrà gestire, sostanzialmente, da padrone assoluto, assistito da un sistema di deroghe, che potenzialmente, alimenta famelici appetiti speculativi. Ogni qualvolta i meccanismi dei pesi e dei contrappesi si affievoliscono, lasciando il passo a poteri straordinari, inesorabilmente, lievitano torbide tentazioni clientelari E, allora, mala tempora currunt”.
“Avere nominato il commissario ad acta, fra l’altro bollato come inetto e incapace, anche come commissario delegato, è un atto politico che manifesta una concezione delle istituzioni feudataria e padronale, che deve seriamente allarmare e che impone a noi, autentici democratici, di stare, più che mai, in allerta.”