Oss idonei, sanzionata l’Asp di Cosenza: “Non subiremo in silenzio”

"Chiediamo al Presidente Occhiuto di appurare tutte le responsabilità del caso e di chiarire, una volta per tutte, che anche noi abbiamo il diritto di lavorare"

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COSENZA – Sono molteplici gli appelli che gli Oss idonei in graduatoria per l’Asp di Cosenza – in attesa da diverso tempo di essere assunti – stanno lanciando all’azienda sanitaria e alle istituzioni, senza ricevere risposta. “Nonostante i ripetuti e cristallini chiarimenti da parte del Consiglio Regionale, su più fronti, l’Asp di Cosenza e il Dipartimento Regionale Tutela della Salute e Welfare continuano a calpestare la nostra dignità e ad ostacolare il reclutamento di personale socio-sanitario, essenziale in questo momento per le grosse criticità in corso. Parliamo della legge regionale numero 34/2024 e la successiva interpretazione autentica, approvata con la legge 36/2024, del mese di novembre. Provvedimento che ha prorogato tutte le graduatorie a tempo determinato e indeterminato del Servizio Sanitario Regionale. Il Dirigente dell’ufficio personale del Dipartimento Salute, Angelo Vittorio Sestito, non è stato in grado o, evidentemente, non vuole ottemperare a quelle che sono le linee guida dell’assemblea legislativa della Calabria, e continua a sostenere in maniera non del tutto manifesta, opinioni fuorvianti e discutibili circa il nostro destino. Noi lavoratori, cittadini, calabresi e persone per bene chiediamo al Dirigente Sestito che tipo di problema abbia con questa graduatoria, dal momento che tutte le altre, dalle più recenti alle più datate, sono state prorogate attraverso provvedimenti regionali”.

“Chi, involontariamente o consapevolmente, è stato artefice di grossi errori e ha intaccato principi portanti della democrazia, come l’uguaglianza e l’imparzialità, dovrebbe pensare di dimettersi e lasciare posto ad aria nuova. In questi anni abbiamo ascoltato con attenzione i plausi al personale sanitario, le parole di biasimo per un tessuto lavorativo ancora troppo fragile e fatto di precariato e sfruttamento, abbiamo visto il Presidente Occhiuto intervenire in prima persona per risolvere molte vertenze, soprattutto quando il futuro lavorativo di tanti/e era appeso ad un filo. Eppure, in netta controtendenza, non vediamo la stessa premura nei nostri confronti. Non sappiamo come sia possibile che un dirigente e un direttore amministrativo possano agire in maniera diametralmente opposta alla legge e a quanto predisposto e segnalato dalla classe politica regionale. Non solo il Dipartimento Salute non vigila realmente sull’operato dell’Asp di Cosenza, ma a quanto pare è anche immune da interventi correttivi, nonostante l’enorme confusione generata nella spinosa gestione “graduatorie”, negli ultimi tre anni. Ci sembra palese che tutto ciò abbia un mandante ed un esecutore ed è chiaro chi ne detiene la responsabilità sociale, sanitaria, giudiziaria e politica.

Nel frattempo gli ospedali spoke della provincia cosentina sono vuoti e nei pronto soccorso il personale socio-sanitario soffre pur di garantire una minima copertura. Al riguardo vogliamo tranquillizzare il direttore amministrativo dell’Asp di Cosenza, Remigio Magnelli; ci tenga pure a casa mentre sperpera soldi pubblici per indire nuove procedure concorsuali, altri avvisi pubblici, come il nostro, e che ci duole dirlo è da cestinare sul nascere a causa delle anomalie riscontrate sul punteggio relativo ai titoli. Del resto, sulle procedure concorsuali non vi è il vincolo del contenimento del tetto spesa? Chiediamo al Presidente Occhiuto di appurare tutte le responsabilità del caso e di chiarire, una volta per tutte, che anche noi abbiamo il diritto di lavorare e di contribuire alla garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Non ci sono pretese, solo molti anni di dura esperienza alle spalle come operatori socio-sanitari e la legge dalla nostra parte. Perché l’Asp di Cosenza è, come sempre, un’amministrazione super partes?”.

 

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