Parco acquatico, a Rende deserta la gara per il “mare in città”
Il Parco Acquatico Santa Chiara di Rende continuerà ad essere gestito dalla Marconi Village srl, società fonte di scetticismo per la commissione d’accesso antimafia
RENDE (CS) – È costato ai cittadini oltre 18 milioni di euro. E chi lo gestirà incasserà almeno 19 milioni di euro, in 20 anni. Un business che però non fa gola al mercato. È andata deserta la gara per l’affidamento del Parco Acquatico Santa Chiara di Rende scaduta ieri. Finché non sarà assegnata, la struttura resta in concessione alla Marconi Village srl, società fonte di scetticismo per la commissione d’accesso antimafia. Sarà la terna commissariale, insediata dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, a decidere come procedere.
Il Parco Acquatico e il commissariamento
La proroga di 6 mesi della permanenza dei commissari (Santi Giuffrè, Rosa Correale, Michele Albertini) nel municipio rendese è stata disposta «al fine di scongiurare il paventato pericolo che possano determinarsi circostanze atte a favorire il ritorno di soggetti vicini ad ambienti criminali, portatori di interessi contrari alla corretta amministrazione di beni pubblici». Ed è stata infatti motivata dalla necessità di portare a compimento anche questo appalto. «Constatato che – recita il decreto del Presidente della Repubblica pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 ottobre 2024 – non risulta esaurita l’azione di recupero e risanamento complessivo dell’istituzione locale e della realtà sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata». I commissari sono stati quindi invitati a vigilare per bandire «un capitolato di gara dettagliato, unitamente a un piano economico finanziario che offra garanzia di maggiori introiti derivanti dall’utilizzo della struttura comunale». In realtà il nuovo capitolato, aggiornato a gennaio 2025 dal dirigente del settore Lavori Pubblici Manutenzione e Patrimonio Angelo Mancusi, è identico a quello precedente allo scioglimento per infiltrazioni mafiose.
Perché nessuno vuole il Parco Acquatico di Rende
Il “mare in città” costa. L’infrastruttura che tra piscine e laghetti ha l’ambizione di diventare una perla dei parchi acquatici calabresi, risulta particolarmente energivora. I lavori di efficientamento energetico previsti consentiranno al gestore di risparmiare sulle utenze. Serve però un investimento iniziale di 2 milioni di euro per la riqualificazione, che potranno essere ottenuti in prestito da un istituto di credito. Intanto per la progettazione definitiva degli interventi il Comune ha già pagato oltre 200.000 euro e costerà quasi 3 milioni di euro, per l’esattezza 2.850.000 euro, l’integrazione degli spazi di sosta del parco acquatico. Chi si aggiudicherà la concessione percepirà gli incassi di tutte le attività del Parco Santa Chiara (bar, auditorium, spa, palestra, piscine, ristorante, ecc.). A fronte di ciò dovrà versare per 20 anni al Comune un canone annuo di 46.000 euro. I ricavi previsti, per l’intera durata del contratto sono pari a 19.191.442 euro. I costi complessivi sono stimati in 17.204.689. L’utile sarebbe quindi di circa 100.000 euro l’anno.
Il Parco acquatico e la commissione d’accesso antimafia
Il Parco Acquatico Sportivo Santa Chiara è segnalato dalla commissione d’accesso antimafia nel capitolo sulle “Ripetute irregolarità e/o illegittimità nelle procedure poste in essere dall’ente nei settori dell’amministrazione locale maggiormente esposti ai condizionamenti della criminalità organizzata”. L’infrastruttura viene collegata alla figura di Antonio Fusinato compagno della 40enne messicana Maria Candelaria De Rose. La donna è amministratore unico della Marconi Village srl che ancora oggi gestisce il Parco Acquatico, costituita da un capitale sociale di 10mila euro che ha, formalmente, come attività prevalente il commercio all’ingrosso di caffè. E continuerà a occuparsene finché non sarà affidato, attraverso gara ad evidenza pubblica ad altro operatore. Un appalto che per la commissione rappresenta «un altro esempio di non corretta gestione del patrimonio immobiliare che ha consentito a soggetti con pregiudizi di polizia di ottenere indebiti arricchimenti a scapito della collettività». Il contratto è attenzionato perché, quando si è insediata la commissione d’accesso antimafia, il 46enne Fusinato «annovera condanne per omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali continuato, disturbo delle occupazioni del riposo delle persone continuato, omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali continuato, e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità; precedenti di polizia per favoreggiamento personale, violazione dei diritti d’autore, violazione del Il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, violazione della proprietà intellettuale».
Perché il Parco Acquatico è un esempio di malaffare
«Il Parco Acquatico, al pari del Palazzetto dello Sport, – scrive la commissione d’accesso antimafia nella sua relazione che ha portato allo scioglimento del Comune di Rende – costituisce un esempio emblematico di mala gestio da parte dell’Ente concretizzatosi non solo in un danno patrimoniale a causa del mancato introito del canone concessorio ma anche nel lucro cessante dovuto al mancato percepimento di possibili proventi. In particolare il guadagno che l’Ente avrebbe potuto ottenere tramite una più oculata gestione dei propri beni, deriva dagli emolumenti corrisposti dalla Società Formez per l’utilizzo degli spazi comunali destinati allo svolgimento di prove concorsuali». Nel biennio 2021-2022 infatti, sottolinea la commissione «sono state corrisposte per l’organizzazione di concorsi pubblici presso i beni patrimoniali di proprietà del Comune di Rende € 1.650.299,04 introiti questi che, depurati del corrispettivo spettante al Consorzio, sono confluiti nelle tasche dei gestori degli impianti comunali».
L’assessore e il gruppo D’Ambrosio
Nella sezione della relazione sul Comune di Rende dove è illustrato «il sostegno del gruppo D’Ambrosio a Marcello Manna nelle elezioni amministrative di Rende del 2019» appare anche il Parco Acquatico Santa Chiara. In particolare viene illustrato l’incontro tra l’ex assessore comunale allo Sport Mario Rausa (eletto nella lista Marcello Manna Sindaco), Massimo D’Ambrosio e Roberto Zengaro titolare di un’agenzia disponibile a realizzare ogni tipo di evento. Un colloquio durante il quale il parco acquatico viene citato e secondo la commissione d’accesso: «La conversazione ha evidenziato un’intesa tra Massimo D’Ambrosio e Mario Rausa nella misura in cui, quest’ultimo, (risultato eletto ed in procinto di ottenere un assessorato ed una delega), dopo aver beneficiato dell’impegno elettorale del D’Ambrosio, anche in suo favore, ha dimostrato la piena disponibilità a soddisfare le esigenze di quest’ultimo (e delle persone da lui “sponsorizzate”, come nel caso di specie Roberto Zengaro) a trovare occasioni lavorative promosse dal Comune di Rende e da cui trarre profitto».