PD Cosenza è già nel caos. Enzo Giacco si dimette dalla segreteria Provinciale. Era stato appena nominato
Era stato inserito da Pecoraro nella nuova segreteria del PD provinciale annunciata questa mattina. Nel pomeriggio le dimissioni "Non condivido il metodo ed il percorso attraverso cui Vittorio Pecoraro ha nominato oggi la cosiddetta nuova segreteria provinciale"
COSENZA – Nemmeno il tempo della nomina e Vittorio Pecorare deve fronteggiare la prima grana dopo aver nominato i facenti parte della nuova segreteria provinciale di Cosenza. Questa mattina il segretario del PD cosentino aveva annunciato i nomi. “Una squadra ristretta che affiancherà” aveva detto Pecoraro. Tra i nominati Enzo Giacco (segretario del Pd di Amantea) scelto come Coordinatore Iniziativa Politica, Militanza, Feste. Nel pomeriggio, però, le dimissioni dello stesso Giacco motivate con una lunga lettera
«Non condivido il metodo ed il percorso attraverso cui Vittorio Pecoraro ha nominato oggi la cosiddetta nuova segreteria provinciale della federazione del PD di Cosenza. Non condivido il metodo perché è la risultante, dopo veti e condizionamenti da parte di gruppi e correnti, di una pura e semplice logica lottizzatrice. Non condivido il percorso perché Pecoraro non ha inteso promuovere nessun confronto politico, anche al fine di una chiara assunzione di responsabilità da parte degli organismi dirigenti, sulle evidenti criticità organizzative del partito nella nostra provincia. Pecoraro non si è preoccupato nemmeno di chiarire in una sede ufficiale della organizzazione le ragioni dell’annuncio delle sue dimissioni da segretario provinciale prima e quelle del suo pentimento dopo».
«Tutto ciò nonostante l‘evidente e non giustificabile assenza della federazione dall’attività che si andava svolgendo sul territorio provinciale per esclusivo merito dei circoli. Le stesse feste dell’unità sono state promosse ed organizzate dai dirigenti, militanti e volontari che insieme ai segretari dei circoli operano sul territorio. Né si possono rimuovere e non affrontare in sede politica le ragioni del perché la sede della federazione provinciale del PD sia rimasta letteralmente chiusa, durante la campagna elettorale per le europee. Nelle poche riunioni online convocate, e che hanno registrato una sempre maggiore scarsa partecipazione, ho più volte posto queste problematiche. L’ho fatto anche nella telefonata, con cui, nelle ore precedenti, Pecoraro mi ha proposto di fare parte della nuova segreteria, chiedendo un confronto in presenza. Avevo offerto la mia disponibilità ad accettare l’incarico a condizione che si affrontassero le criticità politiche ed organizzative, onde evitare che si scadesse nei nominalismi e nelle pratiche lottizzatorie. Ho posto innanzitutto l’esigenza che venisse fatta una verifica dello stato in cui versa il tesseramento al partito. Da più parti viene sollecitata, a tal proposito, chiarezza e che con la massima trasparenza vengano pubblicati i dati del numero degli iscritti nell’ anno 2023 e quelli, alla data odierna, del 2024, oltre che l’elenco dei circoli che attualmente operano sul territorio provinciale. Il timore di una drastica riduzione degli iscritti e della chiusura di un alto numero di circoli è assai diffuso».
«Ovviamente Pecoraro, alla luce delle sue dichiarazioni odierne, ha deciso di non accogliere le mie sollecitazioni. Sembra quasi che l’interesse non sia quello di produrre uno sforzo ed un impegno collettivo per la crescita ed il reinsediamento organizzativo del partito. L’impulso e l’impostazione politica ed organizzativa che la nostra segretaria del partito Elly Schlein ha dato al PD nazionale, qui a Cosenza, secondo il “metodo Pecoraro”, non sarebbe da interpretare per una coerente declinazione all’altezza di quel profilo politico e culturale. L’interesse prevalente è solo quello di avere riconosciuta per sé stesso una tutela di potere nei posizionamenti correntizi interni di partito. Per quanto mi riguarda io non ci sto e pertanto rassegno le dimissioni da una segreteria a cui peraltro non ho dato l’adesione, avendo chiesto un confronto preliminare».