Peculato e autoriciclaggio: sequestrato un immobile a Rende, due indagati
L'immobile risulta intestato in modo fittizio a una 32enne, figlia di uno degli indagati. Le indagini partite dalla denuncia del sindaco e del segretario comunale di Savelli
COSENZA – I carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di due persone, originarie della provincia di Crotone, una delle quali residente a Rende. Il provvedimento riguarda un immobile situato nel territorio rendese, ritenuto verosimilmente provento di reati di peculato, falso e autoriciclaggio, che risulta intestato fittiziamente alla figlia 32enne di uno degli indagati. Le indagini sono partite a novembre 2023 dai Carabinieri di Cirò Marina e successivamente approfondite dal Nucleo Investigativo, ed hanno preso le mosse da una denuncia presentata dal sindaco e dal segretario comunale di Savelli (Kr), relativa a un ammanco inizialmente stimato in un milione di euro nel bilancio comunale. Gli accertamenti hanno poi aggiornato la cifra a oltre 3 milioni di euro, sottratti tra agosto 2008 e dicembre 2023.
“Distratti” oltre 2,8 milioni di euro
L’operazione di oggi segue un precedente sequestro a maggio 2024, con la notifica di 3 avvisi di garanzia nei confronti di altrettante persone, accusate a vario titolo di peculato, falsità ideologica e materiale e autoriciclaggio. Due di loro, in qualità di Responsabile del Settore Finanziario-Contabile-Tributi (fino a novembre 2023) e di collaboratore economo comunale (fino al pensionamento nel 2020), avrebbero distratto oltre 2,8 milioni di euro mediante 320 mandati di pagamento diretti a conti personali o aziendali riconducibili agli indagati. Successivamente, le somme sarebbero state trasferite a familiari per eludere i controlli.
Scoperti 105 falsi mandati di pagamento
Le indagini condotte nei Comuni di Savelli, Pallagorio e Cirò Marina hanno rivelato nuove condotte illecite, con una distrazione aggiuntiva di 305.000 euro, portando il totale a oltre 3 milioni di euro. L’analisi dei flussi finanziari ha permesso di individuare 105 falsi mandati di pagamento, che si aggiungono ai 320 già scoperti. Gli investigatori hanno riscontrato che i funzionari del Settore Finanziario del Comune di Savelli mascheravano i versamenti fraudolenti, registrandoli in contabilità come destinati a beneficiari legittimi, mentre in Tesoreria risultavano indirizzati a soggetti diversi, rendendo difficile il rilevamento delle irregolarità.