Piano di Bacino, la mappatura è “incoerente”. I sindaci cosentini invocano la sospensione

La richiesta è stata firmata e inviata dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso e dai sindaci dei Comuni dell'Alta Valle del Crati : la cartografia risale al 1950

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COSENZA – E’ stata firmata ed inviata all’autorità di Bacino la richiesta di sospensione delle misure di salvaguardia introdotte con l’applicazione delle Norme di Attuazione del PAI 2001, per come deciso dalla delegazione di sindaci del cosentino nel corso della riunione convocata dal primo cittadino di Cosenza Franz Caruso per valutare le azioni da intraprendere congiuntamente per contrastare il progetto di Piano di Bacino del Distretto Idrografico per l’assetto, la mitigazione e la gestione del rischio da alluvioni.

In quella occasione, proprio il sindaco Caruso aveva messo in evidenza, trovando piena condivisione da parte dei colleghi sindaci presenti, la vetustà dei dati su cui è stato redatto il suddetto Piano rispetto ad una cartografia risalente al 1950.

I sottoscrittori della richiesta, rappresentanti delle amministrazioni dei Comuni dell’Alta Valle del Crati (Castiglione Cosentino, Castrolibero, Cosenza, Lattarico, Luzzi, Marano Marchesato, Marano Principato, Montalto Uffugo, Rende, Rose, Rovito, San Fili, San Pietro in Guarano, San Vincenzo La Costa, Zumpano), pur condividendo l’imprescindibile azione di tutela del territorio attraverso misure di mitigazione dei rischi ambientali, hanno sostanzialmente inteso rappresentare la necessità di un’approfondita analisi condivisa del Progetto di Piano adottato.

“La nuova mappatura di rischio – è scritto nel documento – presenta una serie di incoerenze rispetto ai reticoli idrografici comunali riportati nelle carte tecniche e rilevabili in sito, non tenendo conto, tra l’altro, degli interventi di mitigazione del rischio effettuati negli ultimi anni. Queste incongruenze, riscontrabili per tutti i territori dei comuni dell’Alta Valle del Crati, determinano l’inapplicabilità di alcune previsioni degli strumenti di programmazione, incidendo anche su aree oggetto di interventi pubblici finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e proposti nel rispetto delle previgenti disposizioni normative. Peraltro, la proposizione di osservazioni specifiche da parte di ciascun ente locale interessato comporterebbe lo svolgimento di attività tecniche non compatibili con i termini temporali previsti e, soprattutto, non sostenibili economicamente dagli stessi comuni.

Alla luce di quanto sopra evidenziato, si ritiene indispensabile un confronto tra i rappresentanti dei comuni sottoscrittori della presente nota e l’Autorità di Bacino in indirizzo per definire un percorso condiviso che porti ad un Piano Stralcio di Bacino rappresentativo delle effettive condizioni idrauliche dei territori comunali e consenta di superare le criticità rilevate, ai fini di un’applicazione più oggettiva ed equa degli eventuali vincoli edificatori e sempre con la massima attenzione alla tutela del territorio e dell’ambiente. In attesa della definizione dei termini e delle modalità di svolgimento dell’indispensabile confronto istituzionale, si chiede la momentanea sospensione delle Misure di Salvaguardia, in maniera da non determinare una incomprensibile soluzione di continuità tra gli interventi già autorizzati nelle zone attualmente ricadenti in aree vincolate e quelli ancora da autorizzare (sempre nel rispetto delle previsioni degli strumenti di governo del territorio e delle disposizioni dei vigenti strumenti sovracomunali) e scongiurare la mancata attuazione di alcuni interventi finanziati nell’ambito del PNRR”.

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