Pista ciclabile su Via Sertorio Quattromani: un imbuto pericoloso… ma quel divieto mai rispettato
Il percorso ciclabile costruito circa 5 anni fa nel cuore "caotico" di Cosenza sta per essere smantellato. Ma molti ciclisti lamentano la pericolosità per l'indisciplina, l'inciviltà degli automobilisti e i parcheggi selvaggi associati ai pochissimi controlli lungo Via Sertorio Quattromani
COSENZA – Durante lo smantellamento della rotonda di Viale della Repubblica lo scorso mese di maggio, definita dal sindaco “una vera e propria bruttura”, lo stesso primo cittadino aveva evidenziato che si trattava solo un primo step a cui sarebbero seguite altre demolizione. In particolare i due tratti di pista ciclabile di via Sertorio Quattromani e zona due Fiumi dove, ha piegato Caruso “si determina un vero e proprio imbuto per la circolazione, con evidenti pericoli per la sicurezza”.
Il percorso della discordia e il sistema della Ciclopolitana
Il percorso ciclabile costruito circa 5 anni fa nel cuore “caotico” di Cosenza dall’ex Amministrazione Occhiuto, faceva parte dell’intero sistema di ciclopolitana, ma da subito ha scatenato una fiume di polemiche e un mare di dibattiti. L’obiettivo era quello di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto ecologico e salutare, facilitando gli spostamenti per chi preferisce pedalare anziché usare l’automobile, costruendo “reti ecologiche cittadine” nel cuore della città con percorsi naturali per pedoni e ciclisti. Moltissimi però i cittadini contrari che invece hanno bocciato l’idea, sostenendo che la riduzione di carreggiata per far posto al percorso per le due ruote, non ha fatto altro che creare più traffico e minore sicurezza per le stesse bici e gli automobili anche per la presenza dei grossi cordoli che la delimitano.
La demolizione della pista ciclabile a Via Sertorio Quattromani
La decisione dell’attuale amministrazione di demolire la pista ciclabile in via Sertorio Quattromani, al momento non ancora realizzata, ha suscitato nuovamente un acceso dibattito tra favorevoli e contrari, ma anche accesso un campanello d’allarme agli amanti delle due ruote. Da un lato l’amministrazione sostiene che la rimozione della pista migliorerà la viabilità e la sicurezza. Dall’altra i ciclisti che si vedrebbero privati di uno snodo comunque importante, visto il tratto di Via Sertorio Quattromani, allungandosi poi verso quello della vecchia stazione e Piazza Giacomo Mancini, rappresenta un vero e proprio snodo ciclabile. Verso Nord ci si collega al tratto di ciclabile più usato dai cosentini e che costeggia tutto Viale del benessere e Viale Parco. Verso Sud è la porta d’ingresso del Centro storico percorrendo Lungo Crati e poi collegandosi alla pista ciclabile del Parco Fluviale.
Brutta e pericolosa… ma su quella strada non si può parcheggiare
La pericolosità della pista c’è, come mostrano le immagini, visto che comunque le bici, dal tracciato ciclabile Via Sertorio Quattromani per collegarsi al tratto davanti la vecchia stazione e poi a Piazza Giacomo Mancini devono attraversare la trafficatissima Corso Umberto con tutti i rischi che ne conseguono. Poi c’è tutta la parte che riguarda l’indisciplina e l’inciviltà degli automobilisti associata ai pochi controlli. Molte auto che provengono da Via Alarico si immettono su Via Sertorio Quattromani con un’inversione quasi a U rischiando di trovarsi davanti una bici o un monopattino.
C’è poi la questione del restringimento di carreggiata. È vero che la pista ne ha ridotto la larghezza ma, è quello che lamentano i ciclisti che invece non vogliono lo smantellamento, il divieto di sosta H24 con rimozione lungo tutto Via Sertorio Quattromani non viene praticamente mai rispettato. Le auto vengono parcheggiate (anche davanti Piazza del Bruzi) restringendo ulteriormente la carreggiata e creando situazioni di pericolo sia per i ciclisti che per i pedoni. Una corretta regolamentazione e un maggiore controllo sui parcheggi potrebbero risolvere i problemi di viabilità senza sacrificare le infrastrutture dedicate alla mobilità sostenibile.