Pochi medici, reparti chiusi o mai aperti. Lo Spoke di Castrovillari è al collasso: esplode la protesta – FOTO

La protesta davanti l'Asp di Cosenza. Ferdinando Laghi «L'Asp privilegia alcuni territori e ne danneggi altri. Se le risorse sono limitate devono essere suddivise fra tutti quelli che ne hanno diritto. L'ospedale di Castrovillari è al collasso e rischia lo stop»

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COSENZA – Centinaia di cittadini, ma anche personale medico e rappresentati delle associazioni del territorio, si sono ritrovate questa mattina davanti l’Asp di Cosenza, per una protesta pacifica ma decisa. Una mobilitazione guidata dal consigliere Regionale Ferdinando Laghi, per difendere “il diritto alla salute”. Parliamo dello Spoke di Castrovillari da troppi anni depauperato, senza investimenti, a corto di personale medico e paramedico, con reparti che funzionano a singhiozzo, altri che rischiano di chiudere o mai aperti per mancanza di personale. Parliamo ad esempio di emodinamica che funziona solo 6 ore al giorno o la mancata riapertura del reparto di ortopedia più volte annunciata. La delegazione voleva un incontro con il commissario dell’Asp Antonio Graziano. Non sono stati ricevuti ed hanno lasciato un documento per il commissario graziano con le loro rivendicazioni.

Paurosa carenza di medici, infermieri e OSS. Nessun concorso

A Castrovillari i numeri del personale medico sono davvero sconfortanti. Negli ultimi due anni sono entrati in servizio 18 medici a fronte di 11 uscite tra pensionamenti e trasferimenti. Ma di questi 18 medici, 17 sono cubani quindi in transito. Ma la grossissima sofferenza è tra gli infermieri: a fronte di 15 ingressi ne sono usciti 20. Per gli O.S.S. è uguale: ne sono entrati 5 e usciti 9.

“Cittadini penalizzati dalla politica sanitaria dell’Asp”

«Una differenza evidente – spiega Ferdinando Laghi – con gli altri ospedali dalla provincia. Basti pensare che nei tre spoke del cosentino sono stati assunti e presi in carico 7 primari, nessuno di questi per Castrovillari. Non si fanno concorsi e se si bandiscono si finisce alle calende greche. Addirittura per l’ortopedia che si dice di voler aprire non è nemmeno bandito un concorso. L’ospedale di Castrovillari e tutta la fascia di popolazione del centro-nord della provincia di Cosenza è danneggiata e discriminata dalla politica sanitaria dell’Asp, che privilegia alcuni territori e ne danneggi altri».

“Chiediamo equità: non si può dare 100 a uno e zero a un altro”

«Queste non sono lagnanze o ipotesi, ma numeri contenuti in un documento con i dati ufficiale dell’Asp e i decreti del commissario che dimostrano come vi sia un diverso trattamento a seconda dell’area in cui parliamo. Abbiamo preparato un documento con delle rivendicazione dove chiediamo fortemente, insieme a queste persone che sono deluse, arrabbiare e private del loro diritto alla salute, che le nostre proposte siano inserite nell’atto aziendale che l’Asp sta redigendo in queste settimane».

«Al Commissario dell’Asp chiediamo equità: se le risorse sono limitate devono essere suddivise fra tutti quelli che ne hanno diritto e non zero a uno e cento ad un altro. Questo è un criterio di giustizia e uguaglianza. Servono interventi urgenti, perché l’Ospedale di Castrovillari si sta bloccando».

Ospedale di Castrovillari_7
Foto Marco Belmonte
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