Processo Bergamini, D’Alessio: «Internò nasconde la verità. PM «Denis è stato ucciso»
Il procuratore di Castrovillari D'Alessio sostiene che la versione della Internò è completamente falsa smentita non solo dai teste ma anche da prove scientifiche
COSENZA – “Oggi parleremo di come è morto Denis Bergamini. Si tratta di un processo vivo che dovrà trovare necessariamente esito. Un processo indiziario e imprescrittibile di quella che è stata una vicenda drammatica”. Esordisce così, in aula in Corte D’Assise a Cosenza, il procuratore capo della città del Pollino, Alessandro D’Alessio. Insieme al Pm Luca Primicerio, stamane hanno tessuto l’inizio della requisitoria – la quale sarà divisa in due giornate e si concluderà domani con la richiesta di condanna – nel processo che mira a far luce sulla morte dell’ex calciatore del Cosenza Calcio Denis Bergamini. Unica imputata di concorso in omicidio è Isabella Internò, ex fidanzata di Denis, trovato cadavere il 18 novembre 1989 lungo la Statale 106 jonica a Roseto Capo Spulico.
“Versione della Internò è falsa”
D’Alessio sostiene che la versione di Isabella Internò è completamente falsa, smentita non solo dai teste che in 60 udienze si sono susseguiti, ma a smentirla sono le prove scientifiche. “L’ex fidanzata di Denis – dice con forza il magistrato D’Alessio – nasconde la verità perché ha un movente, ha un ruolo. Tre sono le aggravanti due delle quali – secondo il PM – sono prove indiziarie ma che hanno trovato piena dimostrazione“.
Bergamini ucciso per questioni “passionali”
La Procura del Pollino, competente per territorio, sostiene che il calciatore sia stato ucciso per ragioni passionali mentre si trovava in compagnia della Internò. La morte sarebbe stata determinata da un soffocamento con una busta di plastica oppure una sciarpa per poi solo in un secondo momento trasferito sull’asfalto perchè fosse travolta dal camion che stava sopraggiungendo. “La Calabria, di quei tempi, era vista come un posto dove risolvere le pene d’amore con la lupara. La situazione – continua D’Alessio – era di una giovane donna incinta e non sposata”.
“Denis era già morto prima che il camion lo investisse”
Dopo il procuratore capo D’Alessio, a prendere la parola è il pubblico ministero Luca Primicerio: “i periti medico-legali ci dicono che il Denis è stato vittima di una asfissia meccanica violenta, prima che il camion di Pisano lo sormontasse. La versione della Internò e Pisano sono false, perchè Bergamini era già morto prima che il camion lo investisse“.
È iniziata così la prima parte della requisitoria, molto puntuale e acuta, del pm Primicerio. “Circa 45 giorni dopo la morte di Bergamini, il professor Avato volse l’esame autoptico sul corpo del giocatore. Lui stesso – dice il Pm – ha dichiarato di aver eseguito l’esame alla cieca, su un tavolaccio e già in quella circostanza rilevò una sofferenza polmonare di Bergamini. Quindi già allora emergevano incertezze. Nel 2013 Testi e Bollino concludono entrambi che le lesioni al bacino non fossero vitali e chiedono così la riesumazione del cadavere. Da lì la conclusione: ‘Denis era già morto quando il camion lo ha sormontato’.
“Validità scientifica della glicoforina”
Punto focale della requisitoria del PM è stata la validità scientifica della glicoforina e dell’impossibilità dei falsi positivi. La tesi di Primicerio è che il corpo di Bergamini sia stato sormontato post mortem smontando così la versione del suicidio a “tuffo” sotto il camion dichiarato dalla Internò. Domani la richiesta di condanna.