Rende, i dubbi sul recupero dei crediti da parte dei commissari: «grave vessazione a imprese e cittadini»
Laboratorio civico sulla riscossione dei tributi «Alle imprese notifiche coatte, ingiunzioni e pignoramenti che sembrano progettati più per terrorizzare che per riscuotere equamente. E i cittadini? Subiscono lo stesso trattamento con un freddo formalismo burocratico
RENDE – “La città di Rende si trova ormai commissariata da oltre un anno e mezzo e la gestione straordinaria sembra essere diventata un paradossale laboratorio di inefficienza e vessazione. L’amministrazione Manna nonostante le difficoltà, era riuscita a risollevare il Comune da una grave situazione di predissesto finanziario senza gravare ulteriormente su cittadini e imprese. In un momento di estrema difficoltà come quello della pandemia, aveva saputo bilanciare rigore e umanità, rallentando la riscossione coatta dei tributi per venire incontro alle esigenze di chi, con enormi sacrifici, cercava di sopravvivere in un contesto economico disastroso. Quell’approccio equilibrato aveva segnato un cammino virtuoso: risanare le casse senza schiacciare chi produce ricchezza e chi paga le tasse». È quanto scrive in una nota il Laboratorio Civico di Rende che esprime dubbi sul lavoro della triade commissariale sul recupero dei crediti
“Aggressione indiscriminata contro cittadini e imprese”
«Oggi, invece, la situazione è ribaltata. I commissari straordinari, che avrebbero dovuto continuare su quella strada, sembrano aver adottato un metodo diametralmente opposto: l’aggressione indiscriminata contro cittadini e imprese. Si registrano metodi di riscossione tributi che non trovano precedenti in nessun comune italiano. È legittimo chiedersi: siamo di fronte a un esperimento di vessazione fiscale mascherato da “rigore amministrativo”? Si sta giocando con la sopravvivenza economica della città, sacrificando sul piatto del bilancio la fiducia e la dignità dei contribuenti. Le imprese, già provate da anni di crisi, vengono colpite con notifiche coatte, ingiunzioni e pignoramenti che sembrano progettati più per terrorizzare che per riscuotere equamente».
“Quali sono le reali condizioni delle casse del Comune di Rende?”
«E i cittadini? Subiscono lo stesso trattamento, in un contesto dove il dialogo sembra essere stato sostituito da un freddo formalismo burocratico che ignora completamente il tessuto sociale. E tutto questo mentre aleggia l’ombra della futura “Città Unica”. Si percepisce chiaramente che la preoccupazione principale sia non ereditare i debiti di altri comuni, ma resta un buco nero di informazioni sulle reali condizioni delle casse del Comune di Rende. Qual è lo stato di salute finanziaria oggi? Su cosa si sta basando questa presunta strategia di risanamento? La trasparenza, in questo quadro, sembra un concetto del passato, sacrificato sull’altare di una gestione che si nasconde dietro la parola “straordinarietà”. Quello che emerge è una gestione miope e priva di visione, che rischia di distruggere le fondamenta del rilancio economico costruite con sacrificio negli anni scorsi».
«Rende – continua il Laboratorio Civico – non può permettersi di diventare un esempio negativo nella gestione commissariale, né di trasformarsi in un deserto economico per colpa di politiche fiscali che rasentano il dilettantismo. La città ha bisogno di risposte, non di vessazioni. I cittadini e le imprese meritano un’amministrazione che li tuteli, non che li schiacci. E soprattutto, è urgente una presa di posizione forte, decisa, per impedire che Rende diventi un caso emblematico di cattiva amministrazione mascherata da “rigore”. Si stava uscendo dal predissesto senza aggredire chi vive e lavora qui: perché oggi si è scelto di distruggere quanto faticosamente costruito?».