Rende, taglio degli alberi. Riformisti «terra bruciata dei meravigliosi pini: riferiremo al Prefetto»
I riformisti «Possono essere previsti gli abbattimenti “solo in presenza di casi di documentate esigenze di carattere fitosanitario o di tutela dell’incolumità pubblica”. Non ci risulta l’esistenza della predetta documentazione, prevista dalla legge»
RENDE – «L’indifferenza per la tutela dell’ambiente delle istituzioni prosegue nel fare terra bruciata di meravigliosi pini che, da oltre 50 anni, forniscono frescura ed ossigeno alla nuova Rende, in particolare a Quattromiglia, senza aver effettuato alcuna verifica strumentale sulla salute e stabilità delle piante». È quanto scrivono in una nota i Riformisti di Rende che intervengono sul nuovo taglio di alberi previsto per domani.
«Dove sono finiti coloro che sono preposti alla tutela dell’ambiente, anche ai sensi della legge regionale n. 17 del 07/02/2024, art. 6, punto 2, in virtù del quale possono essere previsti gli abbattimenti “solo in presenza di casi di documentate esigenze di carattere fitosanitario o di tutela dell’incolumità pubblica”? Non ci risulta l’esistenza della predetta documentazione, prevista dalla legge. La mancata osservanza della norma – proseguono i Rifomristi – potrebbe costituire una omissione in atti d’ufficio, da parte di chi ha doveri di intervento nei casi di lesione dell’equilibrio ambientale».
«In perfetta continuità, dunque, con la precedente amministrazione, si lede l’equilibrio ambientale, si deturpano piazze, con un enorme spreco di risorse pubbliche, si realizzano sconclusionate, inutili e dannose piste ciclabili e si demoliscono piccoli punti di riferimento per i quartieri (Laconi) per costruire opere vistose nei luoghi sbagliati (anche in località Marchesino). Addirittura, si fanno bandi per affidare opere strategiche a privati per vent’anni e si pensa, financo, di riadottare il PSC revocato, commissionando i correttivi agli stessi professionisti, che con lo strumento urbanistico litigano da quasi vent’anni, per produrre, infine, il “capolavoro” fatto a pezzi dagli stessi commissari, ai quali chiediamo il minimo sindacale di coerenza e di rispetto dei rappresentanti dei cittadini che saranno eletti da qui a qualche mese, sui quali ricade la responsabilità di programmare il territorio. Di questa intenzione, sconcertante sotto il profilo democratico, riferiremo a Sua Eccellenza il Prefetto, a cui chiediamo un incontro ed a cui, per intanto, trasmettiamo questa nota».