Parco acquatico: viaggio nell’ultimo ‘gioiellino’ di Principe in cerca di un gestore (FOTO)
Terreni espropriati a poco più di venti euro al metro quadro per una megastruttura cui gestione è ancora da appaltare.
RENDE – Il parco acquatico-sportivo Santa Chiara è l’ultima grande opera progettata per il ‘Principato’. Fu appaltata all’Ati Milano Costruzioni Srl – SIEME Srl dal ‘delfino’ della famiglia Principe, l’ex sindaco dimissionario Vittorio Cavalcanti, prima dell’arrivo della commissione d’accesso antimafia tra i corridoi del Comune di Rende. Per costruirne lo scheletro sono stati spesi circa 15 milioni di euro. Con un finanziamento della Regione Calabria, racimolati altri 3 milioni e mezzo di euro è stato possibile portare a termine la struttura che dovrebbe essere completata entro il mese di Luglio. Il ‘gioiellino’ d’Oltrecampagnano sarà poi affidato, chiavi in mano, ad un privato scelto sulla base di un bando internazionale ancora da indire. Il Comune di Rende infatti non sarebbe in grado di gestire il parco cui costi da sostenere solo per mantenere un anno d’illuminazione, da alcune stime approssimative ancora da verificare, pare superino i 300mila euro. Il parco acquatico di Rende fu ideato durante l’amministrazione Bernaudo, l’ex sindaco di Rende noto per le vicende giudiziarie che portarono al suo arresto con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e voto di scambio nuovamente ammanettato nei giorni scorsi per aver, secondo l’accusa, favorito il clan Lanzino nel corso della propria attività politica.
A tagliare il nastro sarà, probabilmente, Marcello Manna. Ad oggi, come dichiarato dall’assessore ai Lavori Pubblici, Pia Santelli, i lavori sono completati. “Bisogna solo sistemare alcune cose – spiega Santelli – e attendere le forniture. Per indire la gara ed affidare il parco in gestione ad un privato ci vorranno però almeno altri quattro mesi. Poi chi si aggiudicherà il tutto pagherà una quota all’amministrazione comunale e sarà libero di attivare il proprio progetto di business”. I cittadini che hanno finanziato l’opera con i propri tributi avranno così la possibilità di godere di una stupenda opportunità di svago. Rigorosamente a pagamento. A mostrare lo stato di avanzamento dei lavori sono il direttore dei lavori incaricato dal Comune di Rende Giancarlo Principato docente presso il dipartimento di Ingegneria Civile dell’Unical, il project manager della Milano Servizi Mauro Valerio e l’ingegnere Domenico Costantino. Tre professionisti che si sono spesi molto negli ultimi mesi per portare a termine il progetto che, si spera, fungerà da attrattiva turistica e volano per l’economia rendese. I presupposti per fare ‘grandi numeri’ pare vi siano. Sia sul fronte occupazionale (si prevede l’assunzione di oltre cento dipendenti) sia sul fronte dell’offerta per gli avventori di ogni età con spazi che potranno accogliere sino a cinquemila persone. L’entrata sarà allestita dal lato Viale Parco, cuore dell’aerea urbana, al suo interno vi saranno oltre 300 posti auto e il tratto di strada che costeggia il lato sud del parco acquatico, circa un chilometro e mezzo, sarà asfaltato e ammodernato. Il valore dei sette ettari di terreno su cui sorge il parco, espropriati a ventidue euro al metro quadro, è stato così centuplicato.
All’interno del parco acquatico-sportivo Santa Chiara vi sarà un lago artificiale di circa 20.000 metri quadri, un parco verde attrezzato di dimensione simili, una pista di pattinaggio e due strutture per lo svolgimento di attività culturali e sportive. Del bacino acquatico una parte (3.500 metri quadri) con profondità di 1,4 metri sarà balneabile fungendo da piscina con un diametro da 60 metri, l’altra profonda 2,5 metri ed estesa per un ettaro sarà navigabile con delle piccole barchette sul cui perimetro è stato costruito un percorso pedonale, degli spalti con 390 posti a sedere e un’area verde che può ospitare sino a mille persone. L’acqua per riempire i due bacini, oltre 22 milioni di litri, sarà prelevata da undici pozzi (due già esistenti, nove realizzati dalla Milano Costruzioni). Dalle analisi chimico-fisiche e batteriologiche fatte eseguire dall’azienda si tratta di acque potabili, incontaminate, cui qualità è risultata ottima. Una buona notizia per i rendesi ormai terrorizzati dalle notizie riguardanti le contaminazioni delle falde acquifere dell’area a ridosso dell’ex Legnochimica che dista dal parco acquatico, in linea d’aria, circa un chilometro. Per la pulitura della piscina verranno usati i sistemi tradizionali, mentre il laghetto sarà ‘purificato’ attraverso la fitodepurazione con l’utilizzo di piante che filtreranno le acque e le riverseranno nel bacino da una simpatica cascata. Tra le attività previste dal Parco Acquatico-sportivo Santa Chiara, ci sarà una pista di pattinaggio su ruote d’estate e su ghiaccio d’inverno, una piazza polivalente per esposizioni, cinema, discoteca e concerti da 1.500 posti, un auditorium da 400 posti, un campo sportivo polivalente (calcio, basket, pallavolo), un campo da minigolf, una technotown dedicata alle nuove tecnologie con giochi interattivi e 3D, un ristorante a due piani che affaccia sulle cascate, un centro benessere da 900 metri quadri con sala fitness, fontana emozionale, saune e piscina coperta.
“Per gli impianti usati il parco acquatico Santa Chiare rappresenta un progetto unico nel suo genere in Italia, – spiega il professor Principato che per ‘scaramanzia’ sino ad oggi non ha mai rilasciato interviste e incontrato la stampa all’interno del cantiere – che darà lustro all’intera città. Possiamo tranquillamente affermare che si tratta di un’opera con impatto ambientale pari a zero. Da qualsiasi angolatura si guardi il parco è infatti possibile vedere le colline. Sarà tutto verde. Anche i tetti delle strutture in cemento, all’interno delle quali vi saranno dei giardini, verranno ricoperti da vegetazione. Per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico con le migliorie apportate al progetto iniziale siamo riusciti ad allestire un impianto fotovoltaico da 99 chilowatt che coprirà l’intera fornitura dell’illuminazione esterna del parco. L’energia rimanente potrà essere data al Comune o usata per l’auditorium o la Spa, dipende dagli accordi tra municipio e gestore. L’opera è stata pensata abbattendo qualsiasi genere di barriere architettoniche, allestendo anche un parco giochi per bimbi disabili, percorsi tattili e mappe in braille per i non vedenti. Per i lavori ci siamo avvalsi della collaborazione di lavoratori del posto, circa cinquanta persone al giorno, in media, operano nel cantiere. Solo quattro tecnici non sono calabresi”. Dipendenti a cui la Milano Costruzioni, che si è aggiudicata la gara d’appalto con un ribasso del 25,1%, è riuscita a garantire gli stipendi grazie alla regolarità con la quale il Comune di Rende ha puntualmente saldato l’azienda ad ogni stato di avanzamento dei lavori.
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