RENDE (CS) – E’ una ‘ndrangheta che usa sempre meno pistole e fucili, ma che, non per questo, è meno pericolosa, anzi riesce sempre più a penetrare nel tessuto socio-economico ed imprenditoriale. E’ quanto viene fuori dalla relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, che è stata presentata a Rende, precisamente all’Università della Calabria.
“La ‘ndrangheta presenta due facce della stessa medaglia – ha detto il capocentro della Dia di Catanzaro, Beniamino Fazio – una arcaica che è organizzata gerarchicamente ed un’altra che ha avuto la possibilità di introdursi nelle logge massoniche deviate ed è divenuta invisibile. L’organizzazione ricorre marginalmente alla violenza e da qui viene fuori una sottovalutazione del fenomeno. Per questo si è introdotta in maniera silente nel territorio”.
Capitolo fondi ed appalti, la ndrangheta è presente laddove c’è denaro: “La ndrangheta – ha detto Fazio – è interessata ai soldi del Pnrr, ma anche al Giubileo, ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina ed al Ponte. Ci sono però alcuni interventi del Ministro per potenziare i gruppi interforze delle prefetture per supportare i prefetti e monitorare quelle imprese che potrebbero beneficiare illecitamente di questi fondi”.
Un esempio positivo sono i lavori di ammodernamento della SS 106: “La SS 106 è uno degli appalti più virtuosi perché c’è una collaborazione attiva della società e le forze dell’ordine sono molto attente e si sta respingendo ogni tentativo di infiltrazione“.
Indispensabile la denucia, soprattutto da parte degli impreditori: “La denuncia è lo strumento attraverso il quale possiamo efficacemente contrastare la ‘ndrangheta” – ha concluso Fazio.