Sequestro Sofia, Cisl Cosenza: “Ecco le proposte per potenziare la sorveglianza nei reparti”
"Confidiamo che le proposte elencate possano essere utili per individuare soluzioni efficaci e tempestive", dichiara il segretario Giuseppe Bonasso
COSENZA – “In seguito al grave episodio verificatosi ieri pomeriggio presso la Struttura Privata Sacro Cuore di Cosenza, riteniamo doveroso richiamare la vostra attenzione su una problematica che merita un intervento immediato e risolutivo: la sorveglianza degli ingressi nei reparti del Dipartimento Materno Infantile della nostra struttura ospedaliera”. Il segretario aziendale della Cisl FP Giuseppe Bonasso interviene sul caso della piccola Sofia, la bimba rapita ieri pomeriggio e ritrovata in tarda serata.
“Tale criticità – precisa il sindacato – rappresenta una questione di primaria importanza, poiché incide direttamente sulla sicurezza e sul benessere dei piccoli pazienti, dei loro familiari e del personale sanitario. Purtroppo, è stato osservato che l’accesso ai reparti non è sempre adeguatamente controllato, con il rischio di situazioni problematiche quali:
• Ingressi non autorizzati; • Sovraffollamento degli spazi dedicati; • Possibili violazioni delle norme igienico-sanitarie. Un efficace sistema di sorveglianza rappresenta un elemento imprescindibile per prevenire tali rischi e garantire un ambiente sicuro e protetto, specialmente in un contesto delicato come quello pediatrico e neonatale.
Le proposte della Cisl Fp Cosenza per potenziare la sorveglianza
Tra le proposte di intervento per affrontare e risolvere tale problematica, la Cisl Fp Cosenza propone le seguenti azioni: “1. Introduzione di personale dedicato alla sorveglianza: La presenza di un addetto qualificato agli ingressi dei reparti consentirebbe un controllo accurato delle persone in entrata, verificandone identità e autorizzazioni. 2. Installazione di un sistema di controllo elettronico: L’implementazione di badge identificativi o di dispositivi di accesso automatizzati migliorerebbe l’efficienza e la sicurezza del processo, riducendo il rischio di ingressi non autorizzati. 3. Potenziamento della segnaletica informativa: L’utilizzo di cartelli ben visibili, con indicazioni chiare e dettagliate, favorirebbe il rispetto delle regole di accesso e del comportamento da tenere nei reparti. 4. Formazione specifica per il personale: La sensibilizzazione del personale medico e amministrativo sull’importanza del controllo degli accessi contribuirà a promuovere una cultura della sicurezza condivisa. 5. Uniformi ben visibili e badge identificativi per il personale e per i visitatori: È fondamentale che tutto il personale sia dotato di divise differenziate per ruolo e che queste riportino chiaramente l’indicazione del nome e della qualifica della persona. Questo aiuterà sia i pazienti che i familiari a identificare immediatamente il personale sanitario e amministrativo, favorendo ordine e trasparenza.
Inoltre, si propone di adottare, durante gli ingressi, un sistema di rilascio di badge temporanei per i visitatori, come già avviene in altre strutture sanitarie della regione. Questo metodo permetterebbe un monitoraggio puntuale delle presenze nei reparti e ridurrebbe i rischi legati agli ingressi non autorizzati. 6. Rafforzamento della collaborazione con le forze dell’ordine: In caso di necessità, prevedere una maggiore sinergia con le autorità competenti potrebbe rappresentare un ulteriore supporto per garantire un ambiente sicuro e ordinato.
Confidiamo che le proposte elencate possano essere utili per individuare soluzioni efficaci e tempestive. Siamo disponibili a partecipare a tavoli di confronto o incontri per discutere e approfondire ulteriormente le possibili strategie operative. Nel ringraziarvi anticipatamente per l’attenzione dedicata, restiamo in attesa di un vostro gentile riscontro”.