Sfruttamento e salari inadeguati, Usb su vigilanza privata: “Più dignità per i lavoratori a Cosenza”

"I lavoratori di questo comparto a Cosenza continuano a subire condizioni di lavoro inaccettabili, tra sfruttamento, salari inadeguati e scarsa tutela da parte delle aziende"

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COSENZA – “Più dignità per i lavoratori della vigilanza privata a Cosenza”. E’ quanto chiede il sindacato Usb Cosenza. “La vigilanza privata rappresenta un settore essenziale per la sicurezza e la gestione di importanti servizi della nostra comunità. Tuttavia, i lavoratori di questo comparto a Cosenza continuano a subire condizioni di lavoro inaccettabili, tra sfruttamento, salari inadeguati e scarsa tutela da parte delle aziende. È inaccettabile che chi svolge un lavoro così delicato, in favore di cittadini, imprese e istituzioni venga trattato con così poca dignità.

“Vessazioni, mobbing e diritti negati”

I lavoratori della vigilanza privata operano in turni estenuanti, spesso senza le adeguate condizioni di sicurezza, e sono sottoposti a contratti che non garantiscono loro una retribuzione dignitosa. A questo si aggiungono episodi di vessazioni, mobbing e palesi violazioni di diritti fondamentali, per mano del datore di lavoro.

Un esempio lampante della situazione drammatica riguarda le guardie giurate residenti nelle aree periferiche della provincia di Cosenza. Questi lavoratori sono costretti a percorrere lunghe distanze per raggiungere il capoluogo, spesso per turni di appena 3 ore, seguiti da 4 ore di stacco non retribuito e, successivamente, da un ulteriore turno di 4 ore. Una gestione così frammentata del lavoro non solo compromette la vita personale e familiare del personale, ma li espone a spese di trasporto sproporzionate rispetto alle retribuzioni percepite, senza alcun riguardo per la loro salute e il loro benessere.

Gravissima è inoltre la violazione dei diritti legati alla Legge 104/92. Sebbene i permessi previsti dalla legge, le aziende del settore vigilanza continuano a negare ai lavoratori con disabilità o a coloro che assistono familiari con disabilità il diritto all’astensione dal lavoro notturno, violando palesemente quanto sancito dalla normativa. Questa mancanza di rispetto dimostra una totale indifferenza verso le esigenze umane e familiari dei lavoratori, esponendoli a ulteriori disagi fisici, economici e psicologici.

Vigilanza privata, le richieste del sindacato Usb Cosenza

Il sindacato Usb chiede “alle istituzioni e alle aziende del settore:

-Contratti equi e retribuzioni dignitose. È fondamentale che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro venga applicato pienamente e che si garantiscano aumenti salariali che rispecchino il costo della vita. -Organizzazione del lavoro razionale e sostenibile. È inaccettabile che i lavoratori siano costretti a turni spezzati e trasferte lunghe e dispendiose per poche ore di lavoro. Serve un’organizzazione che rispetti i loro diritti e riduca gli sprechi di tempo e risorse.

-Stop alle vessazioni, al mobbing e al mancato rispetto della normativa sulla 104: le aziende devono impegnarsi a creare ambienti di lavoro sani e rispettosi, garantendo il pieno rispetto delle normative in materia di diritti dei lavoratori, inclusa l’astensione dal lavoro notturno per chi ne ha diritto.

Turni sostenibili e sicurezza sul lavoro: i lavoratori non possono essere costretti a turni massacranti e devono operare in condizioni che tutelino la loro salute e incolumità.

Formazione e supporto psicologico: è necessario investire nella formazione professionale dei lavoratori e offrire un adeguato supporto psicologico, soprattutto per chi opera in turni notturni o in situazioni di rischio. Non è accettabile che il prezzo della sicurezza pubblica venga pagato con lo sfruttamento dei lavoratori. Chiediamo un intervento immediato da parte delle istituzioni locali e nazionali, affinché si apra un confronto serio con le rappresentanze sindacali per migliorare le condizioni di lavoro nel settore della vigilanza privata. USB Cosenza Lavoro Privato è pronta a sostenere i lavoratori di questo comparto in ogni sede, per garantire che i loro diritti vengano rispettati e la loro dignità lavorativa tutelata.

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