Sicurezza negli ospedali, appello all’Asp Cosenza: «Posti di guardia contro le aggressioni»

Così il sindacato Ugl in relazione agli ultimi episodi di "incontrollata violenza contro gli incolpevoli operatori sanitari, in balia di prevaricatori o di pazienti e familiari esasperati"

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COSENZA – Ancora emergenza sicurezza nella sanità. «Da ben 3 anni, l’UGL a più riprese ha evidenziato, denunziato, incontrando anche i dirigenti delle Forze dell’Ordine, che l’Asp deve porre maggiore attenzione su sicurezza, programmazione, organizzazione e, soprattutto a causa dei ripetuti avvenimenti delittuosi (attacchi, aggressioni, furti, minacce), su indispensabili strumenti e controlli preventivi».

Lo scrivono il segretario confederale del Sindacato UGL Guglielmo Nucci e la segretaria della Federazione Salute, Francesca Rizzuti, in relazione agli ultimi episodi di incontrollata violenza contro gli incolpevoli operatori sanitari, in balia di prevaricatori o di pazienti e familiari esasperati.

«Che la situazione dell’Asp sia ancora “precaria” a causa della mancanza di medici, infermieri ed Oss, che le strutture ospedaliere e specie la ”rete territoriale” non siano ricettive per carenze di posti letto e ritardi di gestione dei CUP (e per di più con le postazioni di “Continuità Assistenziale” cioè le Guardie Mediche spesso sguarnite) è ovviamente acclarato ma  – proseguono Nucci e Rizzuti –  la gestione dell’Asp è stata finora carente, dispersiva, sempre in ritardo. Prima ancora dei vuoti nel personale (da colmare con le graduatorie aperte dei concorsi già svolti, coi vincitori in attesa perenne) serve maggior coordinamento, ascolto e coinvolgimento concreto delle risorse umane nei presìdi locali, l’attivazione di misure che sarebbero state “ipotizzate ovvero decise da molti mesi”.

Ad esempio, è già attiva la cosiddetta “linea rossa” che collegherebbe (condizionale obbligato) quantomeno gli ospedali gestiti dall’Asp con Questura, Commissariati di Polizia e Caserme dei Carabinieri? È proprio impossibile prevedere posti di guardia, sia privata che della Polizia di Stato, come fatto in Azienda Ospedaliera a Cosenza Città? (che ha una gestione autonoma dall’Asp ed ha già attivato pure il Caring Nurse). Che fine hanno fatto, specie sul Tirreno, le reiterate richieste –dell’UGL e non solo – di vigilanza privata, anche armata, telecamere, chiusure di sicurezza degli spazi di responsabilità diretta delle strutture Asp?».

 

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