COSENZA – “Non è una novità, per chi vive la realtà di Ferrovie della Calabria, dover assistere all’ennesimo atto arbitrario e arrogante della Dirigenza, con la complicità del Governatore della Calabria e del Consiglio Regionale. Questa volta si tratta di un atto messo a punto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che “si ribellano”, seppure con gli strumenti leciti a loro disposizione, perché non accettano che venga penalizzato il loro futuro e delle loro famiglie“. A sostenerlo è il SUL – Sindacato Unitario Lavoratori – che spiega come “alle lavoratrici e ai lavoratori iscritti ai sindacati dissenzienti rispetto alla politica aziendale è stata, infatti, già applicata la pena: tutti coloro che avevano comunicato il loro esplicito dissenso rispetto alla disdetta degli accordi aziendali e agli accordi con i quali verranno introdotti emolumenti non soggetti a ritenute previdenziali e trattenute fiscali e, soprattutto, non imponibili ai fini del TFR, è stata consegnata una busta paga assai ridotta, uno stipendio decurtato fino a 450 euro”.
“Il bello è che Ferrovie della Calabria, dopo aver decurtato il salario, pretende(rebbe) che i lavoratori continuino a fare tutto quello che fanno i loro colleghi che, invece, hanno percepito – ancora – l’intero stipendio. Ma, la cosa più sconcertante è che esprimere l’esplicito dissenso avrebbe dovuto sortire proprio l’effetto contrario cioè, mantenere invariato lo stipendio, costituito, per lo più, proprio da indennità accessorie, introdotte, da tempo, grazie alla contrattazione aziendale. E invece, la parte datoriale procede e, senza confrontarsi con il Sindacato che hanno scelto i lavoratori, toglie i soldi dalla busta paga e lo fa in un periodo di magra, visto il mancato rinnovo del contratto nazionale, e proprio nel periodo dell’anno in cui i lavoratori e le rispettive famiglie potranno, immediatamente, subire gli effetti negativi: niente soldi, niente vacanze”.
“Viene, allora, subito in mente qual è il vero obiettivo perseguito da questa Dirigenza: costringere i lavoratori a revocare l’esplicito dissenso e abbandonare il Sindacato dissenziente per affidarsi a quelle Organizzazione Sindacali che, forse, hanno dimenticato il fine della rappresentanza, visto che continuano ad avallare questi soprusi. Eppure, il Sindacato Unitario Lavoratori aveva lanciato già l’allarme con una lettera a tutti i Consiglieri Regionali di maggioranza e di minoranza, senza ricevere una risposta. A nessuno, dunque, interessa il destino attuale e futuro delle lavoratrici e dei lavoratori di Ferrovie della Calabria? Quel che è certo è che il silenzio suona l’assordante campana della complicità, ma noi siamo certi che la lotta e la giustizia avranno, ancora, la meglio”.